Una diceria vuole che un americano, abituato alla snella burocrazia Usa, non sia a proprio agio quando si scontra con l’apparato amministrativo europeo. Ne è un esempio anche l’organizzazione dei vaccini Covid in Gran Bretagna, enormemente più efficiente che in Ue. Chissà: forse esiste qualcosa di vero se adesso ci sono tempi lunghi per la Gigafactory Tesla in Germania: Musk contro la burocrazia tedesca.
Secondo il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, in un documento di 10 pagine, la Casa californiana si scaglia contro l’apparato amministrativo teutonico che rallenta tutto. Un infinito processo di approvazione per la fabbrica che il Produttore californiano di auto elettriche, primo per capitalizzazione nel mondo, sta costruendo fuori dalla capitale tedesca Berlino. Eppure, dice Tesla, questo stabilimento è altamente ecologico. Aiuterebbe a combattere il riscaldamento globale diffondendo la mobilità elettrica.
Gigafactory Tesla in Germania: 16 mesi di attesa
Ma quanto tempo è passato dalla domanda? Ben 16 mesi: e non c’è un’approvazione finale. Sempre secondo una diceria, in Ue, nel tempo che passa fra quando un documento con timbro vola da un tavolo all’altro, in quel lasso temporale negli Usa hanno già costruito.
La prima gigafactory in Europa (tipo quella nella foto) dovrebbe sorgere nella località di Gruenheide, dove realizzerà il crossover Model Y. Ci sono state proteste degli ecologisti, per il taglio degli alberi. Tesla vuole aprire il nuovo impianto da 4 miliardi di euro il 1° luglio 2021 e punta a una produzione di 500.000 auto all’anno. Negli States, ci sono un progetto, una strategia e un obiettivo da raggiungere. E nei Paesi Ue?
La Gigafactory è una scelta strategica per la casa fondata da Elon Musk, proprio mentre le grandi rivali europee e in particolare tedesche stanno accelerando sui programmi di elettrificazione. Volkswagen alle spalle preme. Con la sua ID.3 e non solo. Anche le altre Case tedesche puntano a sfondare in Cina. Così, Tesla mira a tenere alla larga i competitor.