La Ferrari F40 è la supercar per antonomasia. Niente le può essere paragonato. Le sue forme sono un capolavoro; il suo motore un vulcano di energia; le sue dinamiche un piacere inebriante per l’apparato emotivo. Non bisogna per forza spingersi al limite: su questa meravigliosa auto sportiva ogni spostamento, di qualsiasi tipo, proietta in un’altra dimensione sensoriale. Il video odierno ce ne dà conferma.
Protagonista è un esemplare della regina delle rosse, portato a spasso sulle strade tedesche. Inutile dire che per gustare il filmato bisogna accendere le casse, perché il suono del motore fa ubriacare. Quando poi l’auto passa sotto un tunnel, il piacere dell’udito tocca il suo diapason.
Impossibile rimanere insensibili al fascino di una simile orchestra, impegnata ad interpretare una sublime sequenza di crescendi rossiniani. Ovvio, invece, farsi conquistare fino all’anima. In un precedente filmato abbiamo visto come questa creatura sia una specie di vulcano, che erutta emozioni a profusione. Lì c’era una camera esterna a fare le riprese. Nel video odierno cambia l’esemplare adoperato e muta anche la prospettiva d’osservazione, ma i brividi di piacere sensoriale sono sempre al top. Anzi, ancora di più che l’altra volta, perché in questo caso si è idealmente a bordo della Ferrari F40.
Emozioni stellari che si fissano nel cuore
La miscela è inebriante: un mix di musicalità meccaniche e di accelerazioni al fulmicotone. Qualcuno potrebbe dire che le moderne sportive elettriche fanno meglio nella spinta, ma non è la stessa cosa. Non si può paragonare Pavarotti a un cantante da doccia o a un artista mediocre da sagra di paese. Non si può paragonare un Rolex a un orologio al quarzo. Qui è tutto un altro mondo; qui il sistema emotivo si accende e si proietta nell’iperspazio. Niente a che vedere con le fredde esecuzioni di elettrodomestici a quattro ruote, magari veloci come missili ma privi di cuore, anima e passione.
Come abbiamo detto in un’altra occasione, la Ferrari F40 è la più coinvolgente opera umana dai tempi della 330 P4. Oggi i 478 cavalli erogati dal suo motore V8 biturbo da 2.9 litri non impressionano, ma nel 1987 erano il riferimento per tutti. I numeri, poi, non raccontano la vitalità del modello, che regala emozioni al vertice qualitativo. Qui si vive e si è protagonisti. Il resto è fiction, questa è realtà. Una magnifica realtà, destinata a chi vuol sognare ad occhi aperti. I grigi ragionieri guardino altrove e cerchino pure il piacere negli smartphone a quattro ruote, tra usb e touch-screen. Mi dispiace per loro, ma non sanno quello che si perdono.
Ferrari F40: leggerezza, potenza e bellezza
A rendere più entusiasmante il comportamento della Ferrari F40 ci pensa il peso contenuto del modello, che a vuoto non supera i 1100 chilogrammi. Un risultato reso possibile dall’esteso impiego di materiali compositi. Il minimalismo dell’abitacolo fa il resto ed aggiunge altre note racing alla composizione.
Ho lasciato per ultimo il look, che è una delle note più entusiasmanti della vettura in esame. Qui Pininfarina è stato più magistrale che mai, concependo una specie di prototipo stradale, destinato all’eternità. Un capolavoro assoluto, di bellezza e aggressività, che tiene lontane le rughe del tempo. La tendenza all’invecchiamento riguarda solo le altre auto, non la regina del “cavallino rampante”.
Nessun oggetto concepito dall’uomo -fatte salve la 250 GTO e la 330 P4- può essere paragonato alla Ferrari F40. Riprendendo un concetto già espresso, trovatemi, se ci riuscite, un’altra vettura così vibrante e inebriante, ma fortemente armonica nella sua esecuzione e con un carattere ugualmente incisivo. Vi consiglio di non affaticarvi e di non perdere tempo. Meglio che guardiate direttamente il video, per gestire al meglio i minuti. Buona visione.