Entro il 30 aprile prossimo il Governo dovrà presentare il nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per tali motivi il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sta provando ad accelerare su uno degli elementi fondamentali del documento richiesto: si tratta infatti della nota transizione ecologica che assorbirà 80 dei 209 miliardi previsti dall’Unione Europea. È così che Draghi ha già incontrato i principali attori del settore dopo un primissimo incontro col Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, già avvenuto il mese scorso: ora le parti si sono riunite a Palazzo Chigi nelle scorse ore.
Come avevamo anticipato qui ieri sera, all’incontro partecipato da Draghi e Cingolani c’era anche John Elkann in qualità di presidente di Stellantis oltre agli amministratori delegati di ENI (Claudio Descalzi), Enel (Francesco Starace), Snam (Marco Alverà) e Terna (Stefano Donnarumma). L’incontro, durato circa un’ora, ha permesso di focalizzare l’attenzione sui punti più caldi del Recovery Plan: Draghi ha chiesto ai top manager incontrati di illustrare quelli che sono i programmi di ognuno in relazione alla transizione energetica, quindi in relazione alla mobilità sostenibile ovvero un settore al quale erano stati già destinati circa 18 miliardi di euro di risorse provenienti dalla bozza del PNRR dell’esecutivo precedente.
L’incontro del mese scorso con Cingolani aveva evidenziato l’ovvia necessità di sviluppare una mobilità sostenibile capace di puntare sullo sviluppo delle energie rinnovabili nel settore dei trasporti, utile a promuovere la mobilità elettrica anche grazie ad una mirata promozione di strutture utili alla realizzazione di batterie in campo nazionale. L’ulteriore passaggio sarà anche quello di potenziare la rete di infrastrutture di ricarica ancora non particolarmente estesa su tutto il territorio. La volontà è quella di garantire elevati standard, entro il 2030, per almeno 6 milioni di veicoli elettrici.
È chiaro che l’incontro fra Mario Draghi e i vertici delle aziende citate rappresenta un ovvio coinvolgimento di strutture che nella transizione ecologica sono impegnate per diversi motivi. Guardando a Stellantis, il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA ha ammesso di aver iniziato il processo di avvicinamento alla mobilità sostenibile su più fronti: sappiamo ad esempio che entro fine anno arriveranno altri 11 nuovi modelli elettrificati che si affiancheranno ai 29 già a disposizione presso la galassia Stellantis. La richiesta di Elkann è però quella di avere a disposizione un chiaro quadro normativo per dare impulso agli investimenti necessari.