C’è una tabella parecchio interessante rilanciata da AutoMoto, proiettata durante la presentazione della gamma 2021 di Suzuki. Si tratta di un grafico che evidenzia i dati di crescita dei principali marchi automobilistici, sulla base dei dati forniti da UNRAE, negli ultimi 12 mesi. A ben guardare il grafico proposto si nota subito un’Alfa Romeo posizionata all’ultimo posto con dati in discesa libera che dovrebbero perlomeno far riflettere.
Se infatti nel periodo relativo al primo trimestre 2021, confrontato con i medesimi tre mesi di apertura del 2020, produce una crescita di mercato generale del 28,7% il dato accostato ad Alfa Romeo è esclusivamente pari al -23,5%: un dato (purtroppo) piuttosto negativo quello fatto registrare dal Biscione e come spesso abbiamo potuto apprezzare in relazione ai dati relativi alle immatricolazioni mensili. Si capisce bene che una gamma ridotta esclusivamente alle sole Giulia e Stelvio (con Giulietta già esclusa a fine dicembre 2020) non sia in grado di rappresentare le velleità di un pubblico attratto si dalle indubbie qualità dinamiche delle eccezionali vetture del Biscione, ma esigente anche sotto altri aspetti di cui si è spesso parlato. L’Alfa Romeo purtroppo paga il prezzo di scelte spesso e volentieri poco comprensibili. La piattaforma Giorgio poteva essere sfruttata per introdurre un manipolo di modelli che non possono essere relegati alle sole Giulia e Stelvio attuali.
Imparato può essere l’uomo giusto
Circa 5 anni fa il rilancio dell’Alfa Romeo sembrava cosa certa, gli annunci altisonanti hanno però lasciato il posto ad una condizione sfavorevole che ha messo da parte tutti quei modelli annunciati e mai messi su strada. Il rilancio odierno è nelle mani di Stellantis che ha posizionato Alfa Romeo sotto la collocazione premium occupata anche da Lancia e DS. Ad oggi la gamma del Biscione attende esclusivamente SUV, di varie estrazioni. Utilizzarli per fornire un incremento dei numeri di vendita potrebbe essere una strategia, viste le specifiche del mercato attuale, ma chi adora il Biscione vorrebbe anche altro perlomeno per riuscire a sostenere il gravoso peso di una denominazione sociale ampia come poche.
Alfa Romeo punta ad essere diversa e forse in Jean-Philippe Imparato ha finalmente trovato l’uomo giusto: la sua imposizione sull’aumento di potenza esprimibile dal powertrain ibrido del futuro Tonale è un segnale assolutamente positivo. Sembra essere tornata la voglia e la volontà di uscire dalla zona di comfort per troppo tempo abitata dal Biscione, comprendendo che Alfa Romeo non può limitarsi ma deve andare oltre. Ben venga quindi Imparato e ben vengano le sue imposizioni per ridare all’Alfa Romeo ciò di cui necessita davvero. Siamo ovviamente all’interno della fase iniziale di un percorso sicuramente lungo, ma la base di lettura sembra buona e i valori veri di Alfa Romeo sembrano voler riemergere prepotenti. I dati di oggi sono probabilmente il frutto dell’aver lasciato per strada ragionamenti che potevano divenire realtà sfruttando un’idea, come quella fornita dalla piattaforma Giorgio, che avrebbe potuto essere vincente se spalmata su un set di modelli diverso da due. La luce in fondo al tunnel si intravede, ma c’è ancora un po’ di notte da percorrere.