Sarà che il bonus li ha fatti aumentare a dismisura o sarà perché il loro utilizzo è aumentato perché ormai è diventato un ulteriore mezzo di locomozione meno inquinante e più di facile utilizzo in città, fatto sta che il monopattino è inevitabilmente finito al centro dell’attenzione della riforma del Codice della Strada.
Una riforma che naturalmente spazia su vari argomenti e che è molto attesa dal momento che se ne parla dal 2010. I ritardi nel varare la riforma, dovuta alla complessità dell’argomento ha prodotto in più di un decennio, solo alcuni singoli provvedimenti, spesso tampone, ma mai una rivisitazione piena di regole e norme come una riforma che si rispetti dovrebbe fare.
Ne parla anche il Sole 24 Ore che però allarga il campo a tutti i punti salienti adesso dibattuti e che dovrebbero essere parte integrante di questa riforma del Codice sulla circolazione stradale. Ecco uno per uno alcuni de punti cardine della potenziale riforma, partendo proprio dal nuovo e diffusissimo mezzo di locomozione che è il monopattino.
Monopattini nuovo limite di velocità? ecco le ipotesi dai disegni di legge
Imporre il limite di velocità a 20 Km/h o imponendo la possibilità di utilizzare il monopattino solo nelle strade urbane, magari con limite a 30 Km/h è solo una parte della normativa che si vuole dare al monopattino.
Proprio i monopattini sono argomento che è stato oggetto di alcune nuove norme di quelle tampone di cui accennavamo in premessa. Novità normative che però sono state scritte spesso in maniera generica e senza approfondire bene l’argomento.
Tra l’altro i dati relativi agli incidenti con il monopattino sono sempre in salita e anche per le bici siamo alle solite dal momento che sul Sole 24 Ore si leggono dati Asaps inquietanti.
L’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, appunto l’Asaps, ha confermato che nel solo primo trimestre 2021 i ciclisti che hanno perso la vita a seguito di incidenti stradali sono passati dai 37 dello stesso periodo del 2019 o dai 33 del 2018 ai 44 di oggi. E un dato allarmante perché dimostra come con il passare del tempo durante questa emergenza Covid, sono sempre di più i cittadini che preferiscono bici e monopattini agli assembramenti dei mezzi di trasporto pubblico.
E il dato assume una rilevanza sempre maggiore se si pensa che anche per via dell’emergenza e dei provvedimenti di lockdown e limitazioni, in generale i decessi a seguito di incidenti stradali sono calati nell’ultimo anno. Tutti tranne quelli con bici e monopattini, segno indelebile che sono mezzi di trasporto che necessitano di interventi normativi e che devono rientrare per forza di cose nel disegno generale della Riforma del Codice della strada.
I disegni di legge che riguardano la riforma del Codice della Strada sono tanti e adesso si punta a darne seguito nonostante l’operato del governo sembra vertere quasi esclusivamente ed inevitabilmente verso le problematiche economiche e sanitarie del Covid, a partire dalla campagna di vaccinazione.
Monopattini, stop minorenni, casco, giubbotto e assicurazione obbligatori?
Quando si parla di monopattini e di regole atte a chiarirne i limiti di utilizzo si parla anche di monowheel, hoverboard e segway. C’è per esempio un disegno di legge (il DDL C 2675) dove per esempio viene prevista la guida esclusiva a soggetti maggiorenni per i monopattini elettrici oggi tanto diffusi. E ancora, il divieto di usare il monopattino nelle ore non illuminate dal sole, l’obbligo di indossare il casco ed anche quello di indossare il giubbotto catarifrangente. Un occhio di riguardo anche alla sosta di questi veicoli, che potrebbero essere rimossi forzatamente qualora siano parcheggiati sui marciapiedi.
La materia monopattini è sempre al centro dell’attenzione anche perché le preoccupazioni restano tante e i dati di Asaps anche in questo senso sono allarmanti. Per esempio, sarebbero circa 125 i sinistri piuttosto gravi in cui sono stati coinvolti fino a febbraio questi mezzi di locomozione, e i dati parlano solo di sinistri gravi con due decessi e 60 feriti piuttosto gravi tra prognosi riservate e prognosi sopra i 40 giorni.
Per questo altro argomento caldo in materia è l’ipotesi di rendere obbligatoria la polizza assicurativa anche per questi veicoli, anche se privati, perché quelli a noleggio sono già assicurati.
Autovelox fissi in città, cosa cambia?
Una novità introdotta già ma che è parte integrante della ipotizzata riforma del Codice della Strada riguarda gli autovelox fissi. Infatti fin dal 2002 per gli autovelox fissi era possibile la loro istallazione solo ed esclusivamente sulle strade extraurbane e urbane, ma per queste ultime solo in quelle a scorrimento.
La necessità di regolare le disposizioni e tutelare la sicurezza nella circolazione ha prodotto la novità del decreto legge 76/2020 con la cancellazione di questi vincoli e con la possibilità di istallare le postazioni fisse anche sulle strade urbane non a scorrimento, quelle che vengono definite ordinarie.
Naturalmente occorre che il comune che decide di istallarle sia autorizzato preventivamente dal Prefetto competente territorialmente perché in mancanza di autorizzazione prefettizia tutte le multe comminate sarebbero nulle.
Altre novità per le zone a traffico limitato e per i veicoli ibridi
Come dicevamo sono molteplici i disegni di legge che anche per via dell’emergenza Coronavirus sono fermi al palo ma che stanno per essere riportati all’attenzione. In alcune proposte di legge infatti c’è l’abolizione anche per i veicoli ibridi di circolare nelle zone a traffico limitato.
Il nodo di questa novità riguarda il fatto che le agevolazioni in materia circolazione anche nelle zone a traffico limitato dovranno riguardare solo i veicoli full electric. Resta anche la possibilità di ampliare i parcheggi riservati destinando zone di sosta solo a donne in dolce attesa o a donne con figli sotto i due anni, cioè le famose zone rosa.
E naturalmente non mancano le ipotesi di inasprire le pene e le sanzioni per chi viene beccato alla guida mentre utilizza smartphone, tablet e telefonini. Si pensa a prevedere la sospensione immediata del documento di guida già alla prima infrazione e un inasprimento sostanziale della sanzione pecuniaria già oggi prevista.
Infine sembra prendere piede una novità riguardante la responsabilità per le auto a noleggio. Infatti si pensa a cancellare la norma che oggi prevede la responsabilità solidale anche del noleggiatore. Un cambio di rotta necessario che riguarderà per esempio anche i pedaggi autostradali.