Bisognerebbe avere a cuore Imola e un suo concreto inserimento in un calendario iridato di Formula 1 dominato da circuiti veri in cui emerge il meglio del Circus. All’indomani del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna si è vista un’infinità di commenti positivi da ogni parte, tutti all’unisono vorrebbero Imola presenza costante in calendario per poter godere del meglio che la Formula 1 possa offrirci in questi Anni Venti.
È un po’ questo ciò che vorrebbe l’iconico Gian Caro Minardi, tra gli dei dell’olimpo di una Formula 1 tenace e testarda, che oggi è presidente di Formula Imola ovvero della società a capo dell’impianto dell’Enzo e Dino Ferrari di Imola. Il secondo Gran Premio disputato sulle rive del Santerno dopo il ritorno spot in Formula 1 è stato, ancora una volta, privato del suo pubblico per gli ovvi motivi di un tempo funesto come pochi.
A Imola la speranza non muore mai e si spera in un ritorno completo: in calendario e col pubblico delle grandi occasioni. A fornire idee concrete sulla questione è proprio Gian Carlo Minardi: “L’automobilismo della Motor Valley, come è chiamata la zona della nostra regione che comprende le aziende che operano nel settore, conta oltre 16mila realtà. Sono 66mila dipendenti che lavorano in maniera diretta o indiretta in questo sport. Parliamo di eccellenze mondiali con Case come Ferrari, Lamborghini, Pagani, Bugatti, Dallara, Maserati, Ducati, tanto per citare nomi conosciuti in tutto il mondo. Autodromi come Varano, Imola e Misano, i musei nazionali come quello Ferrari e casa Ferrari fra Maranello e Modena, quello Lamborghini e altri ancora. Parliamo di centinaia di migliaia di visitatori nei periodi precedenti il COVID-19. Mettere insieme queste realtà e capire che per l’Italia sono un volano eccezionale, è stato il segreto di questo secondo Gran Premio a Imola”, ha ammesso a Paolo Ciccarone di AutoMoto.
Un Gran Premio per l’Italia
Il Gran Premio di Imola quest’anno ha introdotto nella medesima denominazione, utilizzata per la prima volta lo scorso anno, l’accezione “del Made in Italy”. Un segnale forte che chiarisce l’importanza di un evento destinato a diventare un volano per l’economia italiana e per le aziende che ruotano attorno ad esso. D’altronde, come ha aggiunto Minardi, “in Italia non ci manca niente, dalle bellezze artistiche, alla storia, alla tradizione. L’arte culinaria, la ricerca scientifica e nel nostro settore motoristico, eccellenze invidiate in tutto il mondo. Se guardate all’estero, al massimo hanno una o due Case auto di prestigio e solo in poche nazioni. Da noi non basta una mano per elencarle tutte. È un atto di fiducia su quello che potremmo fare e siamo in grado di fare. Aver avuto il GP l’anno scorso è stato il frutto del gran lavoro di chi c’era prima di me e dopo 15 anni ha riportato la Formula 1 su questa pista. Adesso dobbiamo pensare al futuro, ma le incognite sono tante”.
Il problema del ritorno di Imola in pianta stabile nel Mondiale di Formula 1 potrebbe derivare dal fatto che Liberty Media vorrebbe limitare i Gran Premi per Paese ad una sola possibilità. Una condizione che non piace a Gian Carlo Minardi secondo il quale l’Italia merita di averne due di gare. E con Monza possiamo offrire quanto di meglio ci sia a livello internazionale. Dobbiamo però programmare e per farlo occorre che, come adesso, il sistema faccia squadra come fatto da Regione, Comune, ConAmi, le istituzioni tutte. Ci saranno spot sul Made In Italy legati a questa gara che verranno trasmessi in 78 nazioni nel mondo, avremo una platea di 500 milioni di spettatori minimo. Non è solo una gara, è il biglietto da visita di una nazione, di una regione, della capacità italiana di fare bene e divulgarlo. Io mi auguro che il futuro possa essere quello di una presenza fissa in Formula 1, ma dobbiamo lavorare tutti insieme”.
D’altronde Minardi non vuole che Imola vada in competizione con Monza qualora la Formula 1 decidesse di disputare un solo Gran Premio per ogni nazione, ma “una scappatoia credo si possa trovare” ha aggiunto. Un po’ come accadeva in passato quando a Imola si disputava il Gran Premio di San Marino: si potrebbe quindi tornare a guardare in questa direzione.