Diciamolo sin da subito: Jean-Philippe Imparato non ha detto che l’eccellente piattaforma Giorgio ragionata e realizzata da Alfa Romeo già a partire dal 2013 verrà messa da parte. L’importantissima piattaforma sulla quale poggiano oggi, per ciò che riguarda il listino Alfa Romeo, soltanto le Giulia e Stelvio (nonostante gli ampi programmi formalizzati alla vigilia) si basa su una interessante architettura con motore posizionato davanti in posizione longitudinale e trazione posteriore o integrale su tutte e quattro le ruote per un utilizzo su vetture di Segmento D o superiore.
La raffinatezza di un’architettura come quella posta in essere dalla Giorgio fa si che diverse nuove Maserati siano in procinto di usarla e in Jeep hanno sviluppato una configurazione capace di accogliere potenze nell’ordine dei 6 litri di cilindrata con motori ad architettura V8. E bene, le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal nuovo CEO di Alfa Romeo avevano fatto dilatare le pupille praticamente a tutti gli appassionati del Biscione probabilmente perché erano state semplicemente travisate.
Dichiarazioni travisate
D’altronde come avevamo già riportato qui, riportando anche l’importante nota diffusa da Quattroruote, Imparato aveva ammesso che la piattaforma Giorgio non sarebbe stata messa da parte ma piuttosto sarebbe stata integrata nel nuovo sistema di architetture del gruppo Stellantis che sarà denominato Small, Medium e Large. In pratica le frasi di Jean-Philippe Imparato erano state semplicemente travisate e riportate nella sua accezione più semplice che prevedeva quindi proprio l’esclusione della Giorgio dai piani futuri del Biscione e quindi di Stellantis: non era così.
Sulla gestione futura delle piattaforme Imparato non ha fornito grossi dettagli, ma è semplice ipotizzare che Stellantis andrà ad amalgamare quanto di buono c’è in una galassia sconfinata di marchi facendo una ovvia (e necessaria) cernita: non si può di certo dire che l’iconica piattaforma Giorgio sia quindi da buttare. Nessun timore quindi.
Sviluppo necessario
La piattaforma Giorgio rimarrà, ma sarà probabilmente implementata con le esigenze della nuova impostazione dell’automotive generale ovvero subirà un ulteriore sviluppo che dovrebbe condurla ad un ovvio supporto dell’elettrificazione. L’eccellente base di partenza rimane potendo aggiungere però la necessaria implementazione per trasportarla nel futuro dell’auto. Se il timore di molti è quello che l’Alfa Romeo possa attingere da PSA per il suo futuro in termini di piattaforme, se si pensa alle grandi berline sarà invece più semplice ipotizzare che saranno proprio gli ex PSA a poter beneficiare dei vantaggi dinamici della Giorgio.
Insomma, la futura piattaforma STLA Large elettrificata in arrivo nel 2023 e destinata proprio alle Segmento D ed E sarà proprio una Giorgio modificata per accogliere elementi utili ad elettrificare le future vetture d’alta fascia di Stellantis. Di conseguenza la Giorgio abbandona la sua denominazione, ma non sarà abbandonata. In definitiva le dichiarazioni di Imparato sono state semplicemente travisate, meglio quindi tornare con i piedi per terra.
Imparato mi piace sempre di più