Viene vista spesso come una tassa, ma svolge una funzione sociale di capitale importanza: è l’assicurazione Rc auto. Cui adesso le compagnie propongono di aggiungere la Rc famiglia. Vediamo di cosa si tratta e la differenza fra le due.
La Rc auto è una copertura obbligatoria. Se la vettura causa un danno, la compagnia risarcisce l’altro guidatore. Una garanzia sia per l’assicurato sia per il danneggiato. Non è oggetto di decisione di acquisto o di contrattazione in ordine ai suoi requisiti minimi essenziali di copertura. In particolare, c’è un massimale, l’importo massimo oltre il quale il cliente paga i danni. Gli importi minimi stabiliti dalla legge sono di 6,070 milioni di euro le lesioni e di 1,22 milioni per i danni ad auto e cose.
Per chi viaggia senza Rca, multa di 849 euro, taglio di 5 punti della patente, con sequestro del mezzo.
No, la Rca non è una tassa. Questo è un tributo che un soggetto è tenuto a versare in relazione a un’utilità richiesta e goduta in virtù dello svolgimento di un’attività statale. Comunque, sulla Rca si pagano parecchie tasse: circa un quarto.
Rc famiglia: di che si tratta
Invece, la Rc famiglia tutela dalle richieste di risarcimento per i danni che possono essere arrecati a terze persone. Per esempio, il figlio minorenne che guida il monopattino elettrico. La polizza risponde di tutti i danni provocati da uno dei membri del nucleo familiare non coperti da altre polizze come la Rc auto.
Anche nella Rc famiglia c’è un massimale: per esempio 100.000 euro. E spesso una franchigia: per esempio 50 euro, ossia l’importo che resta a carico del danneggiante.
Proprio come la Rc auto, la Rc famiglia non copre i danni a se stessi: serve la polizza Infortuni. Che può valere solo alla guida di un mezzo o sempre, anche durante l’attività sportiva.
Sempre più di frequente, visto che in famiglia ci sono auto, monopattini elettrici, bici, le compagnie propongono la Rca obbligatoria con la Rc famiglia in un unico pacchetto.