Che in Italia la burocrazia sia davvero oppressiva e pesante è un dato di fatto a 360 gradi, che riguarda tutti i settori e tutte le volte che bisogna interfacciarsi con un ufficio o ente pubblico. La storia che raccontiamo oggi, è quella di Fausto Golinelli, così si chiama il meccanico di Imola che è riuscito a vincere quella che è stata una autentica battaglia burocratica per far omologare un veicolo d’epoca “particolare”.
Come si legge sul sito “vaielettrico.it” che ha dato la notizia, il meccanico imolese è riuscito a fare omologare la sua NSU Prinz, veicolo d’epoca dopo averlo trasformato con un e-kit tedesco.
Una storia di retrofit che noi di ClubAlfa vogliamo raccontare perché dimostra che la perseveranza e la voglia di superare gli ostacoli, perché anche la burocrazia in Italia è un ostacolo, sono importanti.
Cosa ha combinato il meccanico di Imola Fausto Golinelli
Retrofit, ovvero dotare un vecchio veicolo di tecnologie nuove ed all’avanguardia. Questo ciò che ha fatto Fausto Golinelli, il meccanico di Imola al centro della curiosa storia. Fausto ha prima di tutto trasformato la sua NSU Prinz in veicolo elettrico, dopo aver importato dalla vicina Germania un e-kit, cioè tutto l’occorrente per trasformare da solo il suo veicolo in elettrico.
Operazione tutt’altro che facile, anche per un esperto meccanico come lui. Ma il montaggio del propulsore elettrico sotto il veicolo non è stata la cosa più difficile di tutta la vicenda. Infatti è sull’omologazione del veicolo che si è giocata una partita lunga e difficile che adesso è giunta alla fine con la vittoria del perseverante meccanico.
La NSU Prinz di Fausto Golinelli è stata omologata e la burocrazia sconfitta. Va sottolineato che si tratta di una operazione resa complicata dal fatto che sia l’e-kit che il veicolo, prodotto dalla casa automobilistica tedesca Nsu dal 1957 al 1973 sono stati importati dalla Germania.
La vittoria del meccanico sta nel fatto che come si legge sul prima citato sito, l’omologazione dell’auto d’epoca è per importazione ovvero è stata riconosciuta quella fatta dal Tuv (ente certificatore tedesco). L’operazione è stata resa fattibili anche dalla Fleck-elektroauto, azienda tedesca che ha fornito il kit Retrofit al meccanico nostrano ed ha sostenuto in materia di assistenza burocratica Fausto.
Il tutto è stato fatto seguendo il principio che la nostra burocrazia respingeva e cioè che un e-kit che dalla Germania viene omologato, dovrebbe essere buono anche in un altro Paese, Italia compresa.
Il commento dell’attore principale della storia, Fausto Golinelli
Una vicenda del genere non può essere commentata meglio di chi l’ha portata a termine. L’auto regolarmente omologata può circolare e il nostro meccanico ha detto di aver già percorso 10.000 Km, come si legge su Vaielettrico.it.
“E’ passato un anno da quando sono riuscito ad avere i documenti della mia NSU del 1969 per circolare in Italia. In quest’anno ho percorso 10mila chilometri e ho scoperto la praticità di guida dell’auto elettrica, anche di un un’auto d’epoca modificata. Un’esperienza istruttiva che mi ha permesso di capire che la propulsione elettrica è il futuro”, questo un evidentemente soddisfatto commento di Fausto Golinelli che ha pure dichiarato di usare la sua vettura per andare al lavoro e per la vita di tutti i giorni.
Con la sua NSU Prinz elettrica Fausto percorre mediamente tra i 30 ed i 60 Km al giorno, con il viaggio più lungo che ha sfiorato i 100 Km con l’autonomia del veicolo che dopo il viaggio più lungo era arrivata al 5%.
Infatti nel veicolo il meccanico ha montato batterie al litio da 10 kW di capacità che danno circa 100 km. Di autonomia.
Batterie piccole che in base alle dichiarazioni del meccanico sono state scelte per ridurre il costo del kit di cui non ero sicuro che una volta montato, potesse ottenere l’ok delle leggi italiane.
Resta il fatto che la macchina nasce come city car per uso cittadino e non per lunghi tragitti. E poi con il fatto che mote persone adesso hanno i punti di ricarica nei pressi delle loro abitazioni, magari alimentati a pannelli solari e quindi perfino economici, senza tralasciare il fatto che un veicolo d’epoca e potenzialmente inquinate è diventato perfettamente sostenibile dal punto di vista ambientale.
La procedura di omologazione
La procedura di omologazione di un veicolo come questo è la medesima di tutti i veicoli elaborati, con l’aggravante che i pezzi e lo steso veicolo sono importanti. La legge prevede che l’auto venga omologata con targa tedesca (e che venga modificata e trasformata in elettrica con il kit e con tutti i pezzi dello stesso kit omologati TUV e quindi nella stessa Germania.
I controlli TUV e le relative omologazioni, come Fausto spiega, “sono controlli reali sulla qualità dei pezzi”. Per questo in Germania spesso omologano veicoli elaborati anche in misura estrema, cosa che da noi in Italia è difficilissimo da fare.
Un veicolo omologato a 360 gradi in Germania, dovrebbe essere omologato alla stessa maniera in Italia, per poter liberamente circolare da noi come succede in territorio teutonico. Le problematiche in Italia sono differenti e questa operazione sarebbe stata pressoché impossibile se per esempio l’e-kit fosse stato acquistato in Italia e non ci fosse stata una precedente procedura in territorio tedesco come ha invece fatto il nostro meccanico.