Lo scorso mese, nel nostro Paese, sono state registrate 145.033 nuove immatricolazioni, pari a una riduzione del -17,1% rispetto alle quasi 175.000 unità dello stesso mese del 2019. Non va fatto il confronto col 2020 devastato dal lockdown. Nel 1° quadrimestre sono andate perse oltre 120.000 vetture, con 592.181 unità immatricolate, in calo del 16,9% sul 2019.
Quale previsione senza nuovi bonus auto? Stima Unrae (l’Associazione delle Case automobilistiche estere): a rischio ben oltre 300.000 immatricolazioni. In circa 3 mesi e mezzo, i fondi stanziati hanno consentito la rottamazione di 185.000 vecchie auto. Nel 95% dei casi sostituite con nuove vetture della fascia 61-135 g/km più sicure e pulite: benzina e diesel. Risparmiando all’ambiente 115mila tonnellate di CO2 l’anno e consentendo un’aggiuntività di introiti IVA e IPT per l’erario di circa 160 milioni di euro.
Il giudizio sul Piano di rilancio del Governo Draghi? Michele Crisci, presidente Unrae, è critico: trascurato il settore dell’auto, uno dei principali mercati d’Europa per volumi che rappresenta pure una componente importante della transizione ecologica del Paese.
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Tre le soluzioni individuate dall’Unrae per rilanciare le vendite auto
- Rendere strutturali gli ecobonus per le vetture green con emissioni fino a 60 g/km CO2. Nel Piano Draghi gli ecoincentivi non ci sono. Solo soldi per nuove colonnine. Comunque necessarie.
- Nel breve periodo? Per Crisci, serve il rifinanziamento degli incentivi per le vetture della fascia 61-135 g/km di CO2 che finora, sempre nell’ottica della sostenibilità, hanno dato il contributo più rilevante.
- Bisogna rimediare alla ulteriore forte penalizzazione di cui sono oggetto in Italia le auto aziendali in fringe benefit. Sia i dipendenti sia le aziende che concedono il benefit pagano un’imposta maggiore in quanto ancora calcolata su valori di emissione non aggiornati.
Il problema è che la filiera dell’auto chiede ai vari Governi queste misure; ma dall’altra parte a quanto sembra non c’è molta intenzione di spingere sull’auto. Non è certo la prima volta che il gravissimo stato del settore viene sottoposto all’attenzione dell’Esecutivo. In particolare, a volere favorire solo le elettriche (o al massimo le ibride plug-in) è il M5S, con l’altra anima del Governo (Pd) un minimo più propenso a concedere bonus anche alle endotermiche.