Ormai le nostre strade ne sono praticamente invase. Parliamo delle cosiddette minicar, quelle che per il Codice della Strada si chiamano quadricicli leggeri.È infatti l’articolo n° 34 H del Codice della Strada a prevedere e anche regolamentare la circolazione di questi piccoli veicoli a motore.
Ma cosa prevede la normativa vigente in materia? Ecco una guida dettagliata su tutto ciò che riguarda queste mini automobili che ormai sono largamente diffuse e prodotte da numerose case costruttrici.
Minicar, cosa sono per il Codice della Strada
Come abbiamo accennato in premessa, è il Codice della Strada ad occuparsi di queste minicar. Il quadriciclo leggero è in veicolo che per natura è assimilato al classico veicolo a due ruote conosciuto come ciclomotore.
Infatti il documento di guida necessario per le minicar è lo stesso dei ciclomotori, cioè la patente AM, il cosiddetto patentino. Nonostante la minicar sia a 4 ruote e il ciclomotore a 2 ruote, la minicar può essere guidata da chi ha compiuto i 14 anni di età. Inizialmente la minicar prevedeva il divieto di trasportare persone a bordo se il conducente aveva la patente AM.
In seguito ad un intervento normativo del 2015, la legislazione vigente è stata modificata in modo tale che un conducente che abbia compiuto 16 anni può adesso trasportare passeggeri sulla minicar anche se ha solo il patentino. Una variazione indirizzata a non ingessare il mercato delle minicar con regole restrittive che facevano calare di appeal il mercato dei quadricicli leggeri.
Tra l’altro nella stragrande maggioranza dei casi le minicar hanno due posti, uno per il conducente e l’altro per il passeggero, con relativa omologazione per due posti. In definitiva, si può condurre una minicar a 14 anni ma non si può portare un passeggero prima del compimento dei 16 anni di età. Nessun vincolo per i patentati maggiorenni liberi di guidare le minicar e trasportare passeggeri.
Differenze di quadricicli tra leggeri e pesanti
I quadricicli di cui parliamo e che vengono definiti minicar, sono quelli leggeri, perché ce ne sono altri che pur se rientrano nella definizione di quadriciclo, hanno regole differenti sia come portata che come documenti utili alla guida.
La loro massa a pieno carico non può superare i 200 chili con la massa complessiva in ordine di carico non superiore a 425 chili. Il quadriciclo pesante invece ha limiti diversi e non basta la patente AM per guidarli, a prescindere che sia adibito al trasporto di persone o al trasporto di merci.
Il wuadriciclo leggero può avere una potenza massima fino a 6 kW, con una cilindrata massima di 50 cc per i motori ad accensione comandata e 500 cc per i motori diesel. In base all’articolo n° 53 del Codice della Strada, questi veicoli non dovrebbero poter superare i 45 Km/h.
Come dicevamo, è obbligatorio conseguire il patentino (patente AM) o avere una patente superiore. La patente AM è la stessa utile a condurre i ciclomotori a 2 ruote, i tricicli fino a 50 cc e fino a 45 Km/h di velocità.
La patente AM è l’unica utile se non si posseggono patenti superiori. Infatti con l’entrata in vigore della direttiva UE in materia, la patente AM ha sostituito il vecchio Certificato di idoneità alla guida di un ciclomotore, il cosiddetto Cigc.
Proprio in virtù dell’adozione di queste regole comunitarie, passando da un semplice certificato di idoneità ad una vera e propria patente di guida, decadono tutte le deroghe in precedenza previste per la guida, ad esempio, dei ciclomotori.
A prescindere dal fatto che il candidato alla patente AM sia sopra i 18 anni di età o al di sotto del limite della maggiore età, occorrerà superare l’esame di teoria e quello di pratica. Inoltre occorrerà ottenere il canonico certificato medico che attesti l’effettivo possesso da parte del candidato, di tutti i requisiti psico-fisici adatto a guidare.
Altri interventi normativi in materia hanno corretto pure il tiro nei confronti dei soggetti over 80. Infatti fino al decreto Semplificazioni, un soggetto con età superiore ad 80 anni avrebbe dovuto ottenere un certificato medico dalla locale Commissione Medica delle Asl.
Con l’entrata in vigore del decreto semplificazioni, quest’obbligo è decaduto, e basta il certificato medico di uno dei medici ammessi dal Codice della Strada, compreso il medico di base. Occorre sottolineare però che per gli over 80 tale certificato medico deve essere obbligatoriamente rinnovato a cadenza biennale.
Altre regole specifiche per le minicar, dal bollo auto alla polizza di assicurazione
Alla pari di una normale auto, anche sulle minicar è fatto obbligo di allacciare le cinture di sicurezza. Un obbligo sia per chi guida che eventualmente per chi è trasportato, sempre nei casi ammissibili prima citati.
Sulla minicar si paga pure il bollo auto che va pagato entro il 31 gennaio di ogni anno (la scadenza è sempre il 31 dicembre). In caso di acquisto di nuova minicar, occorrerà pagare immediatamente il bollo che avrà validità fino al 31 dicembre dello stesso anno di acquisto. Le regole sua per il calcolo del bollo che per le esenzioni sono le medesime di quelle che riguardano il bollo dei normali veicoli.
Anche gli importi della tassa di proprietà (ma per le minicar come vedremo è più indicato parlare di tassa di circolazione), conosciuta come bollo auto varia da Regione a Regione e in linea di massima costa intorno ai 50 euro all’anno. Il costo del bollo per una minicar pertanto, è uguale a quello per un ciclomotore ma dipende anche dalla zona di residenza. Il bollo delle minicar rispetto a quello classico per tutti gli altri veicoli, non è una tassa di proprietà e per questo non va pagata se non si utilizza il veicolo.
Per le minicar si può parlare benissimo si tassa di circolazione perché se veicolo non viene usato, si può anche non pagare il bollo e senza rischiare sanzioni, interesse e le cartelle esattoriali. Obbligatorio anche assicurare la minicar con polizza sulla Responsabilità Civile Auto.
Infatti anche le minicar devono essere coperte dalla polizza assicurativa che copre la responsabilità civile verso i terzi. In questo caso il premio da versare è in genere più basso di quello delle auto normali, ma è più alto dei ciclomotori.