Probabilmente la Ferrari 812 Competizione, appena presentata, non sarà l’ultima ad adottare sotto al cofano l’imponente V12.
Qui infatti il costruttore di Maranello ha voluto pensare in grande con un V12 che è effettivamente il più potente a disposizione su una Ferrari stradale, da sempre. Non è un caso che il propulsore di cui dispone la Ferrari 812 Competizione è in grado di erogare 830 cavalli di potenza a 9.500 giri al minuto.
Tuttavia a lasciare intendere qualche possibilità di sviluppo ulteriore è stato ieri Michael Leiters. Lo Chief Technical Officer del Cavallino Rampante ha infatti lasciato aperta qualche possibilità per un possibile sviluppo di propulsori di questo tipo, discutendone ieri durante la presentazione della 812 Competizione. Leiters ha ammesso che “il V12 fa parte della storia della Ferrari, anzi ne costituisce il cuore e stiamo cercando di identificare possibili soluzioni per tenerlo in vita”. Una presa di posizione interessante che la dice lunga sull’effettivo “peso” che il poderoso V12 Ferrari riveste ancora oggi nella gamma del Cavallino Rampante.
La possibilità di proseguire sullo sviluppo futuro potrebbe derivare da una ricerca sui carburanti in accordo con la preziosa partnership che in Cavallino Rampante intrattiene ormai da parecchi anni con Shell.
Ulteriori dettagli
Di conseguenza la nuovissima Ferrari 812 Competizione si fa portavoce di un punto di vista privilegiato ragionato attorno ad un V12 che è un prodotto iconica della Ferrari. Di conseguenza, pensare che proprio questa tiratura limitata di vetture specialissime possa essere destinataria dell’ultima espressione possibile del V12 appare ora un’idea che esula dalla realtà dei fatti. Ed è meglio così.
Di certo la Ferrari 812 Competizione presentata ieri porta in dote anche evidenze estetiche di grande interesse. Sulla questione è intervenuto Flavio Manzoni, Chief Design Officer della Ferrari, ammettendo che in Ferrari “non prendiamo un elemento visivo della storia e lo trasportiamo su un modello nuovo. Creiamo suggestioni in grado di reinterpretare dettagli in chiave contemporanea. Qui ci è piaciuta l’idea di sostituire ai consueti sfoghi d’aria che si impiegano per auto di queste potenze proprio una fascia trasversale, dandole però un trattamento fisico, tridimensionale, attraverso la creazione di una fenditura nel cofano in cui abbiamo inserito la lama di carbonio”.
Quindi Manzoni ha spiegato come l’aerodinamica gestisce le linee e ha gestito le nuove forme della 812 Competizione: “l’aerodinamica è la nostra fonte di ispirazione maggiore. Il dialogo con il dipartimento di aerodinamica è costante e si alimenta di un flusso bidirezionale: gli input vengono sia dai tecnici dei flussi d’aria sia dai designer. E ci confrontiamo di continuo. Poi la nostra sfida, e il trucco che apre le porte al bello, è trasformare i loro desiderata in qualcosa di artistico”. Quindi la copertura con i generatori di vortice che sostituisce il lunotto “al centro stile l’abbiamo vista come un’opportunità che ci avrebbe permesso di cambiare visivamente le proporzioni dell’auto, facendo sembrare il muso più corto e la coda più lunga, differenziandola così dal modello di origine”, ha aggiunto Flavio Manzoni.