Accelerazione bruciante, ripresa notevole, rallentamento brusco appena si solleva il piede dall’acceleratore: sono alcune delle sensazioni per chi guida un’auto elettrica la prima volta. Normale, visto che hanno prestazioni spesso straordinariamente migliori delle vetture a benzina o diesel. Ecco perché, con la graduale diffusione delle macchine a corrente, si porrà un tema chiave: imparare a guidare l’auto elettrica in autoscuola.
Sono sempre di più che le scuole guida che dedicano ampio spazio alla formazione sulle macchine a batteria. E per fortuna sale il numero di persone (siamo attorno al 95%) che preferisce imparare in scuola guida piuttosto che fare da privatista: metodo, quest’ultimo, molto discutibile, visto che servono esperti per mettersi al volante con sapienza.
Auto elettrica: formazione fondamentale
Sulla questione, è intervenuto anche Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili nell’attuale Governo Draghi, nonché statistico e accademico. Nell’ambito di Pole Position, nome del progetto ideato dalla divisione e-Mobility di Stellantis e Unasca (Unione nazionale autoscuole studi consulenza automobilistica) per favorire la diffusione dei veicoli ecosostenibili tra gli automobilisti di domani. L’idea è rivolgersi agli istruttori d’Italia, che vengono formati per sensibilizzare i giovani ai temi ambientali.
Il ministro ha fra l’altro detto: “Sono convinto che un’adeguata formazione degli istruttori delle scuole guida italiane in materia di elettrificazione della mobilità e di veicoli elettrici costituirà la scelta vincente per formare le nuove generazioni alla mobilità sostenibile”.
Emilio Patella, segretario nazionale autoscuole Unasca, gli ha fatto eco: “Dobbiamo tutti insieme contribuire a un cambio di mentalità per fermare il cambiamento climatico in corso. Oltre allo sforzo della ricerca e dei costruttori, occorre l’impegno per mutare i programmi di esame per conseguire la patente e la mentalità dei nuovi conducenti”.
Va aggiunto che anche gli altri utenti della strada devono prendere confidenza con le auto elettriche: silenziosissime, rispetto alle macchine tradizionali. Più utilizzo degli occhi, maggiore attenzione al rotolamento degli pneumatici sull’asfalto.
Servirà anche una modifica alle normative europee. Chi fa l’esame con un’elettrica o un’auto che ha il cambio automatico, può poi guidare solo quelle vetture, come indica un codice sulla patente.
Infine, a titolo di curiosità, si rammenti che il Codice della Strada è vecchissimo: c’è il limite di potenza per i neopatentati legato alle endotermiche, non alle elettriche. Per paradosso, chi è fresco di patente può guidare elettriche super prestazionali.