C’è un’Italia che piace e che lavora sodo per arrivare a traguardi prestigiosi: si vedano gli utili Brembo nel primo trimestre 2021. Un boom, con oltre 61 milioni di euro, per l’azienda italiana che è un’eccellenza nazionale nel mondo. La società, uno dei principali fornitori di componentistica per auto (attiva anche in F1), è schizzata a livelli pre pandemia, con un utile più che raddoppiato rispetto al 2020.
E i ricavi? Lievitati al top storico di 675 milioni di euro, in crescita del 17,2% rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso. Volendo fare un paragone col 2019, pulito dal coronavirus, siamo a +1,2% sul pari periodo.
Nel primo trimestre 2021, tutti i settori in cui il gruppo opera hanno avuto andamento positivo: il settore auto è in rialzo del 13,1%.
Ma sentiamo il presidente dell’azienda di Curno (Bergamo), Alberto Bombassei: “Siamo entrati nel sessantesimo anno della Brembo con un risultato particolarmente incoraggiante”. I dati del primo trimestre mostrano infatti una ripartenza robusta e confermano il trend che ha caratterizzato gli ultimi tre mesi del 2020.
“Nonostante lo scenario di mercato rimanga permeato da uno stato di incertezza, questi risultati ci consentono di guardare con fiducia ai prossimi mesi”, chiosa l’imprenditore bergamasco.
Utili Brembo, con incognita chip
Ma la crisi dei chip a livello mondiale? Taiwan si è concentrata sui Produttori di computer: i fornitori hanno sottostimato la capacità di ripartenza dell’automotive. Così, ora scarseggiano i microprocessori per auto. Da parte sua, Brembo monitora gli impatti della carenza di componenti elettronici sulla filiera produttiva dei propri clienti, al momento difficili da stimare.
Ecco il punto: previsioni impossibili. Il problema è che i microchip prendono la via della Cina oppure restano in Corea ad alimentare l’industria locale dell’elettronica. Stellantis ha appena confermato che la crisi dei chip peggiorerà nel corso del secondo trimestre dell’anno.
Adesso, le Case auto tentano due strade: la prima è di sfornare, per il momento, alcuni modelli senza determinati optional; la seconda è di rendersi il più possibile indipendenti dai fornitori.