Nelle parole di Vincent Cobée, CEO di Citroën, c’è la volontà di praticare una revisione completa ad un marchio sicuramente tra i più noti della scena dell’automobile. La volontà di rinnovare è sicuramente imperante e ora che Citroën risiede sotto l’egida della Stellantis, nata dalla fusione tra FCA e PSA, le cose potrebbero subire ulteriori risvolti.
Di certo in casa Citroën la volontà di stupire non è mai mancata, grazie a modelli spesso divenuti icone vere e proprie. Tuttavia se da sempre le tedesche hanno rappresentato un modello da tenere d’occhio quando si guarda al comparto premium, oggi a sentire le parole di Vincent Cobée non sembra più questa la priorità per Citroën.
Una Citroën differente
La volontà è ora quella di dare vita ad una Citroën al passo con i tempi, votata all’elettrico e creativa al punto giusto: “abbiamo la Ami, le ibride plug-in, la nuova C4 con versione elettrica al 100%, e il crossover C5 X. Ci siamo rialzati, siamo diventati credibili e ora cominciamo a correre. E quando corre un marchio come il nostro, lo fa parallelamente al mondo, ma su una strada diversa”, ha ammesso Vincent Cobée agli inglesi di Car.
Il nuovo CEO di Citroën succede a Linda Jackson che oggi si trova invece al timone di Peugeot. Linda Jackson ha rappresentato sicuramente una figura fondamentale per il rilancio di Citroen, una convinzione che Cobée possiede: “sotto la guida di Linda il marchio è tornato a essere competitivo in termini di prezzo, tecnologia, carrozzeria, presenza e dinamismo commerciale”, ha aggiunto. Di certo ad oggi pesano la scarsa crescita sul mercato cinese e le sanzioni iraniane che hanno provocato un rallentamento nelle vendite in un mercato importantissimo per Citroen. La ricetta di Cobée è quella di “diventare visibili e differenti, in modo da restare credibili. Non c’è alcun vantaggio nel tentare di fare meglio delle auto tedesche nel settore premium”.
Giudizi entusiastici sono quelli rivolti alla nuova Ami: “abbiamo pensato di essere sognatori un po’ ribelli lanciandola, ma sarà un bel test per la mobilità futura. Perché è elettrica, è urbana, è più pulita del trasporto pubblico, è economica. Abbiamo agganciato tutti i temi attuali, ovvero salute, vita cittadina e soldi. Inoltre sappiamo che le elettriche non sono una moda, sono qui per rimanere”, ha concluso Cobée.