Immaginate la scena: viaggio in autostrada, arrivo al casello e come sempre mi avvicino alla barra del Telepass, ben sapendo che si alzerà per lasciarmi transitare. Ma ecco la sorpresa: causa Telepass scarico (la batteria nella scatoletta è ko), o causa guasto all’apparecchio, la barra resta giù, orizzontale. Ho avuto l’intelligenza di procedere con accortezza e di frenare, tuttavia adesso che si fa? Innesto la retro, mi incolonno in una corsia a pagamento e via. Dopodiché, la multa per retromarcia. Come verificatosi di recente a un automobilista italiano.
Il verbale mi arriva a casa, con le telecamere che hanno ripreso tutta la scena. Oppure sul posto mi viene intimato l’alt dalle Forze dell’ordine: sanzione nelle mani, con contestazione diretta.
L’articolo 176 del Codice della Strada parla chiaro: in autostrada, è vietato effettuare la retromarcia, anche sulle corsie per la sosta di emergenza, fatta eccezione per le manovre necessarie nelle aree di servizio o di parcheggio
Il Telepass era ko per un qualsiasi motivo? Una volta incanalati, mai tornare indietro, né con l’auto né a piedi.
Verbale di 422 euro, più attorno ai 12 euro di spese di notifica eventuale del verbale a casa, più il taglio di 10 punti della patente. Se la contravvenzione arriva a casa, il proprietario deve comunicare il nome del guidatore cui sottrarre punteggio della patente: altrimenti pagherà una super multa di 300 euro.
Barra del casello giù: si allerta il personale addetto
C’è un unico comportamento da tenere in quelle occasioni: restare in auto, abbassare il finestrino, premere il pulsante apposito, avvisare un casellante dell’accaduto. Che sbloccherà la situazione in modo lecito.
E comunque, la multa è il minimo che può capitare, in quanto la retro in autostrada è talmente pericolosa (nessuno dietro è pronto a un mezzo che procede in senso contrario) da causare spesso un incidente. Se ci sono morti o feriti gravi (guaribili in oltre 40 giorni), il guidatore che è andato in retro verrà accusato del reato di omicidio e lesioni stradali.