Il mondo delle auto elettriche è il futuro e la tecnologia fa passi da gigante in questo settore dal momento che ormai appare chiaro che tutto ruoterà intorno alla nuova alimentazione delle auto ad energia elettrica.
Il passaggio dai veicoli a combustione a quelli elettrici è in atto, anche se tra mille difficoltà e visto che si tratta di una autentica rivoluzione. Ma il futuro è quello e lo dimostra anche l’impegno delle case costruttrici i cui piani aziendali vertono tutti verso l’elettrico.
I governi di mezzo mondo spingono verso la nuova tecnologia per evidenti motivi ambientali e di riduzione delle emissioni inquinati. Fatto sta che gli sforzi di tutti sono indirizzati vero il motore elettrico. E la scienza continua a produrre innovazione.
Se da un lato si cerca di diffondere sul territorio di ciascuna nazione, la presenza di punti di ricarica per i veicoli elettrici, da un altro lato si pensa a trovare fonti di ricarica alternative. Ed una nuova sperimentazione sta per partire nel prossimo autunno, con un nuovo metodo di ricarica delle auto elettriche, direttamente dalla strada, senza bisogno di fermarsi.
La nuova frontiera della ricarica dei motori elettrici, direttamente dall’asfalto
Potrebbe non essere un sogno quello di fare rifornimento all’auto, senza doversi fermare al distributore. Naturalmente parliamo di rifornimento di energia elettrica per i nuovi motori di questo genere. Infatti sta per partire la sperimentazione di un innovativo metodo di ricarica delle auto, che non prevede soste alla colonnina.
Lo si legge sulle pagine del Messaggero, in cui si parla della sperimentazione di un nuovo metodo per ricaricare l’auto elettrica, semplicemente percorrendo una strada. Infatti in base a questa novità, non ci sarebbe bisogno di fermarsi alle colonnine, perché con un meccanismo di spire sotto l’asfalto, con tecnologia wireless l’energia verrebbe trasferita direttamente al veicolo, mentre esso circola.
Una sorta di autoricarica perenne quindi, con il veicolo che attraverso la nuova tecnologia sarebbe in grado di ricaricare autonomamente la batteria elettrica.
Due veicoli elettrici Stellantis testeranno la novità
La nuova tecnologia o il nuovo dispositivo che dir si voglia, inizierà ad essere testato e sperimentato in autunno. La location della sperimentazione è già stata individuata. Si tratta di un circuito di oltre un Km situato in Lombardia. Sarà Chiari, cittadina in Provincia di Brescia la sede del test ed il circuito è quello adiacente l’autostrada A35.
L’esperimento ha diversi soggetti coinvolti, da ABB ad Electreon, da FIAMM Energy Technology a Mapei e Pizzarotti. Ma non potevano mancare le case costruttrici, perché nel progetto sperimentale centrano anche Iveco e Stellantis. I tecnici che lavorano al progetto sono anche quelli delle Università di Roma 3 e di Parma, oltre al Politecnico di Milano. Importante anche il contributo di TIM e di Prysmiam.
In un comunicato con cui è stata pubblicizzata la sperimentazione si legge che si tratta dello “sviluppo di un innovativo sistema di mobilità delle persone e delle merci a zero emissioni lungo corridoi di trasporto autostradali”.
In pratica si pensa, se la sperimentazione darà i suoi frutti, che un domani la circolazione sulle autostrade potrà essere tutta con questo strumento innovativo di ricarica dei nuovi e altrettanto innovativi veicoli elettrici.
Nel test verrà riprodotto un anello di asfalto lungo poco più di un Km, nel circuito prima citato, che verrà alimentato con 1 MW di potenza elettrica. Il circuito per l’occasione verrà ribattezzato Arena del Futuro e sotto il suo asfalto verranno montate delle spire metalliche in grado di fare da tramite all’energia elettrica in modalità wireless, cioè senza fili e collegamenti direttamente dall’asfalto stesso al veicolo e al suo motore.
La nuova tecnologia è di matrice israeliana dal momento che è l’azienda Electreon di Tel Aviv ad essere la produttrice del “Dynamic Wireless Power Transfer” . Per i test si sa già che verranno usati due veicoli elettrici prodotti da Stellantis (il colosso dell’automotive nato dalla fusione franco-italiana di PSA ed FCA) oltre che da un bus della nostra Iveco.