Col ritorno a casa della Formula 1, proveniente dall’iconico tracciato di Monte Carlo che ospita il Gran Premio di Monaco, anno per anno il Circus torna a porsi dei punti di domanda. Nello specifico, dopo che domenica si sono visti ben pochi colpi di scena e pochissimi sorpassi che peraltro sono una caratteristica del tracciato che corre lungo le strette stradine del Principato di Monaco, le rimostranze maggiori provengono non solo da chi gestisce il Circus ma anche dalle sensazioni dei tifosi.
Non sono infatti pochi quelli che ritengono il tracciato di Monte Carlo fuori da ogni logica e per vari motivi decisamente poco adatto a monoposto lunghe e larghe come le attuali di Formula 1, dall’altro lato c’è chi invece apprezza la storicità di un luogo unico che ancora oggi ospita la Formula 1. In questo ultimo caso chiaramente la volontà è quella di mantenere intatto il Gran Premio all’interno della sua collocazione in calendario.
È un pezzo di storia
D’altronde si può obiettare veramente alla lontana su certi argomenti. Il tracciato di Monte Carlo, per quanto possa essere anacronistico, rappresenta una fetta di storia gloriosa del Circus. La Formula 1, in qualche modo, non ne può fare a meno. Un po’ come non può più fare a meno della bandiera a scacchi sventolata per la prima volta proprio a Monte Carlo nel 1929 dall’allora presidente dell’Automobile Club de Monaco, Antony Noghès.
Escludendo la parentesi pandemica dello scorso anno che aveva escluso il tracciato monegasco dal calendario, la Formula 1 disputa un suo Gran Premio nel Principato ininterrottamente dal 1955. A Monte Carlo corre la Formula 1 e sfila lo show che circonda ogni singolo centimetro di strada: è un po’ questa la magia, quella della quale la Formula 1 non si vuole privare.
Ross Brawn ha una spiegazione
Dopo che il Gran Premio di Monaco si era concluso, a tracciare una linea sul futuro di Monte Carlo ci ha pensato Ross Brawn che in Liberty Media è a capo del comparto motorsport: “parliamo pur sempre di Monaco e in passato abbiamo già dato uno sguardo superficiale al tracciato senza trovare niente. Ma continueremo a provare”.
La volontà rimane quella di incrementare lo spettacolo, spesso soprattutto la domenica molto carente magari con qualche modifica al layout che conosciamo oggi: “non penso che considereremo ad esempio i pit stop obbligatori. Di sicuro continueremo a guardare con attenzione i possibili sviluppi del tracciato. Certo, non sarà la prima volta che qualcuno se ne occupa, anche se per il momento nessuno ci è mai riuscito. Adesso, tuttavia, abbiamo nuovi strumenti di simulazione che ci permetteranno di capire meglio se c’è la possibilità di migliorare il tracciato in qualche modo”, ha aggiunto Ross Brawn.
Monte Carlo comunque continua ad esistere e la Formula 1, in un certo senso, sente il bisogno di continuare a correre da quelle parti. Bisognerà comprendere invece come andranno le cose qualora la via della modifica del layout diventasse effettivamente realtà.