Le Ferrari F40 sono uscite dalla catena produttiva di Maranello tutte in tinta rossa, ma poi qualche esemplare ha ottenuto una verniciatura diversa, come il giallo. Il video odierno ci propone, in forma statica e dinamica, nell’area di Mayfair a Londra, un modello di questa sublime opera del “cavallino rampante” rivestito in grigio opaco (Matte Grey).
Non è una bella scelta cromatica, almeno ad avviso dello scrivente, perché la regina delle supercar patisce una tinta così spenta e soffocante. Per fortuna si tratta di un wrapping, quindi la verniciatura delle origini è ancora nella sacra carrozzeria dell’auto. Spero che il fortunato proprietario la recuperi al più presto, per ridare al modello lo splendore che merita, ostentando in modo vivace la sua straordinaria personalità stilistica.
La Ferrari F40 protagonista del video non è l’unica a sfoggiare un vestito insolito, ma è forse una delle meno appariscenti mai viste nel corso della storia. Eppure, l’esuberanza caratteriale è uno dei punti di forza del modello. Perché nascondere la grinta di questa supercar con una tinta così triste?
Qualcuno mi dirà che de gustibus non est disputandum, ma nel caso specifico l’impressione è che la massima latina sia soltanto un alibi per giustificare un abito che non si adatta allo spirito e alla presenza scenica della vettura. Conforta, comunque, che il processo sia reversibile. Come detto, si tratta di un wrapping, quindi di una pellicola di rivestimento. Nel video in coda al post potrete vedere come è avvenuta la trasformazione della Ferrari F40 immortalata da TheTFJJ nel cuore di Londra.
Ferrari F40: la supercar definitiva
Ricordiamo che questa meravigliosa opera d’arte fu svelata nel 1987 per celebrare il 40° anniversario della casa del “cavallino rampante”. Al suo cospetto, nel giorno del debutto al centro civico di Maranello, Enzo Ferrari si lasciò andare ad un commento entusiastico, colto dal microfono lasciato inavvertitamente aperto. Lui, di solito, non si sbilanciava in pubblico per le sue creature, ma questa volta ci fu l’eccezione alla regola. Merito, forse, dell’emozione del momento, prodotta da una vettura straordinaria, l’ultima sbocciata sotto i suoi occhi: una sorta di testamento spirituale.
Nelle linee da prototipo della Ferrari F40, firmate Pininfarina, si coglie un’elegante aggressività. La stessa armonia si coglie nelle scelte tecniche e aerodinamiche, partorite sotto la regia di un unico cuore e di un unico cervello: quello dell’ingegnere Nicola Materazzi. Del resto, i capolavori più belli dell’arte sono firmati da un solo autore: Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Leonardo Da Vinci, Beethoven, Bach, Chopin, Strauss. Nessun’altra auto sportiva dell’era moderna è entrata nel cuore della gente come lei. Giusto definirla come la supercar definitiva, la rappresentante per antonomasia di una specie.
La spinta della Ferrari F40 fa capo a un motore V8 da 2.9 litri, sovralimentato con due turbocompressori IHI, che eroga una potenza massima di 478 cavalli a 7000 giri/minuto e una coppia massima di 577 Nm a 4000 giri/minuto. Oggi tali valori non fanno impressione, ma all’epoca erano il riferimento. Il tutto in un corpo particolarmente leggero, che continua a regalare performance stratosferiche, anche col metro di oggi. Basta confrontare con le hypercar moderne il tempo richiesto dal passaggio da 100 km/h a 200 km/h per rendersi conto di quanto la Ferrari F40 porti bene i suoi 34 anni. Non parliamo, poi, dello stile e delle emozioni, che sono ancora il riferimento assoluto, per tutti.