Si avvicina l’appuntamento con il “Concorso di Modena“, una sfida di eleganza riservata a un numero limitato di auto da collezione firmate Ferrari. Le date da segnare in agenda sono quelle dal 2 al 4 luglio 2021, quando i gioielli protagonisti della manifestazione si offriranno in tutto il suo splendore.
Con questo prestigioso evento, Cavallino Classic, nell’anno del suo 30° anniversario, porge un tributo a Modena, città natale di Enzo Ferrari. Dopo il grande successo della kermesse di Palm Beach, ampiamente trattata nel nostro canale web, si profila una nuova abbuffata di emozioni, nel segno delle “rosse” e della loro intrigante bellezza.
Cavallino Classic ha deciso in questo modo di proseguire le celebrazioni per i suoi 6 lustri di storia, con un’edizione speciale del Concorso d’Eleganza che andrà in scena durante il Motor Valley Fest 2021. Il “Concorso di Modena” si terrà nel parco di Casa Maria Luigia, la casa di Massimo Bottura.
Concorso di Modena: emozioni nel segno della Ferrari
Si profila un’esperienza unica per i collezionisti: le più belle auto e la migliore cucina nel cuore della Motor Valley e della Food Valley. La ricetta è quella giusta, perché questo abbinamento si è sempre mostrato vincente. In più, al “Concorso di Modena” ci saranno le note della passione, quella più genuina: il carburante che alimentava il cuore di Enzo Ferrari.
Questo sentimento di intenso entusiasmo è il fil rouge che accomuna tutti i partecipanti degli eventi di Cavallino Classic ed è anche la benzina degli organizzatori. Il Commendatore, dall’alto della sua saggezza, diceva: “La passione non può essere descritta. Si può solo vivere“. Al “Concorso di Modena” sarà la nota dominante. Si profilano tre giorni da sogno, per scoprire il nucleo pulsante della Motor Valley e per immergersi nel cuore delle vibranti emozioni del “cavallino rampante”. Il momento clou sarà il concorso d’eleganza.
Tutto lascia immaginare un evento indimenticabile, fatto di paesaggi incantevoli, palazzi centenari e cibo delizioso da ricordare a lungo. Un weekend davvero unico, dove ogni momento sarà da assaporare, nell’affascinante abbraccio di alcune selezionate Ferrari da mille e una notte: auto di alta collezione che fanno onore all’eccellenza Made in Italy, di cui sono la migliore bandiera nel mondo.
Concorso di Modena: le principali “rosse”
Tra le vetture presenti, alcuni degli esemplari più importanti nella storia Ferrari. La più anziana è la Ferrari 166 MM Berlinetta Touring, telaio #0048 , la terza delle sole cinque vetture prodotte in questa configurazione. Completata nell’estate del 1950, è stata venduta nuova ad Angelo Biemi che l’ha tenuta un anno, senza correrci, prima di venderla a Luciano Masseroni: lui ci ha disputato la 1000 Miglia del 1951 finendo terzo di classe.
Diversi proprietari successivi l’hanno utilizzata per correre nei seguenti 5 anni, durante i quali la 166 ha disputato altre tre 1000 Miglia. Venduta in Svizzera, ha subito l’onta di finire da uno sfasciacarrozze prima di essere salvata da un appassionato locale. Attentamente restaurata, è stata riportata al colore azzurro originale, trovato sotto parecchi strati di colore diverso.
Del 1956 la Ferrari 250 GT Berlinetta telaio #0507, la seconda prodotta della prima serie, vettura in versione Competizione, con carrozzeria completamente in alluminio, che ha disputato, senza terminarla, la Mille Miglia del 1956 e che ha corso, con il gentleman driver Ottavio Randaccio svariate gare nelle stagioni 1957 e 1958, prima di essere venduta in Svizzera e, in seguito, arrivare negli Stati Uniti.
La più iconica è senz’altro la Ferrari 250 GTO del 1962, telaio #3445 GT, venduta nuova in Italia, ad aprile, all’editore Luciano Conti che, formalmente, la comprò per conto del gentleman driver Sergio Bettoja. In realtà, sembra che dietro questo acquisto ci fosse il conte Giovanni Volpi di Misurata (della Scuderia Serenissima) finito sulla lista nera di Enzo Ferrari a causa delle modifiche che effettuava sulle vetture prodotte a Maranello.
Comprata la GTO, formalmente usata, nel luglio del 1962, il Conte Volpi cominciò a modificarne le forme, allargando la presa d’aria anteriore, per farla correre alla 24 Ore di Le Mans con Nino Vaccarella e Giorgio Scarlatti. Nel 1965 la sua linea è stata profondamente rivista dalla carrozzeria di Drogo a Modena, in previsione di un uso stradale, quando ormai di proprietà di un appassionato svedese. Danneggiata in un incidente, nel 76 è stata riportata alla configurazione originale mantenendo, però, la sua caratteristica presa d’aria anteriore allargata.
La Ferrari 275 P del 1963, telaio #0816, nasce come 250 P e, nel 1964, viene aggiornata con il motore di cilindrata maggiore (da 3.0 a 3.3 litri). È la vettura vincitrice della 24 Ore di Le Mans del 1963 con, al volante, Ludovico Scarfiotti e Lorenzo Bandini. La stessa auto, nel 1964, ha poi vinto la 12 Ore di Sebring con Mike Parks ed Umberto Maglioli e, tornata alla 24 Ore di Le Mans, ha nuovamente vinto, con Jean Guichet e Nino Vaccarella. È l’unica Ferrari che, ad oggi, è riuscita nell’incredibile impresa di vincere per ben due volte la gara più prestigiosa del mondo.
Tra le vetture più moderne, spicca la Ferrari 333 SP del 1994, telaio #06, considerata una delle più originali 333 SP rimaste tra le 40 prodotte. Non ha mai corso, ed è stata venduta nuova al collezionista Bob Rapp del Nord Carolina (USA) dipinta con i caratteristici colori da corsa del Team Momo. Per la produzione della 333 SP, vettura che ha segnato il ritorno ufficiale della Ferrari nelle corse per vetture sport, la casa di Maranello si è appoggiata a Dallara, per le prime 14 vetture, ed a Michelotto per le rimanenti 26. Da non perdere infine, tra le auto più recenti, il “poker” di supercar stradali: 288 GTO, F40, F50, Enzo.
Foto | Courtesy of Canossa Events