L’interesse che gira attorno alla possibilità che proprio in Italia possa sorgere la terza Gigafactory di Stellantis è decisamente alto. Una condizione che impone al Governo italiano una valutazione delle possibilità e delle possibili opzioni da mettere sul piatto, a cominciare da un investimento nell’ordine del miliardo utile per mettere da parte le velleità della concorrenza di altri possibili Paesi europei interessati alla questione.
Sulla base di quanto riportato da Reuters, sembra sempre più certo che effettivamente la Gigafactory del gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA possa effettivamente sorgere nel nostro Paese. Per fare ciò, il Governo Draghi vorrebbe stanziare fondi aumentabili fino ad un miliardo di euro, divisi tra risorse pubbliche e private utili a sostenere un progetto ambizioso che collocherebbe l’Italia in una posizione importantissima nella realizzazione di un polo destinato alla realizzazione delle batterie per il comparto automotive.
Senza troppi giri di parole, sempre secondo Reuters, la questione sarebbe già giunta ad un punto particolarmente positivo attingendo una parte delle risorse dal PNRR. Da questo infatti deriverebbero almeno 600 milioni di euro ai quali si aggiungeranno ulteriori somme di partner industriali e finanziari.
Strategie e volontà ben definite
Bisognerebbe ora definire il corretto assetto per un piano industriale dedicato che potrebbe suggerire l’avvio di una società a partecipazione mista, pubblica e privata, con Stellantis a capo in accordo con Automotive Cells Company ovvero la joint venture sorta tra il gruppo e Total utile alla produzione delle batterie e già alla base della volontà di avere a disposizione entro il 2030 una capacità produttiva di 250 GWh. Diverse opzioni rimangono comunque a disposizione, sebbene ancora manchi l’ufficialità sotto ogni aspetto.
In Italia potrebbe quindi essere introdotta la terza Gigafactory del gruppo, dopo quelle già previste in Francia e Germania. Questo perché in Italia, grazie all’ex presenza di FCA, potrebbe godere di un ruolo fortemente importante nella gestione di tali dinamica: in ogni caso per saperne qualcosa in più ci sarà da attendere soltanto l’8 luglio prossimo, quando durante l’Electrification Day ne sapremo qualche cosa in più. In Italia sarebbe preista una Gigafactory da 37 GWh di capacità produttiva, capace di ospitare almeno 500 dipendenti che entrerà a regime non prima del 2030. L’Italia, grazie all’appoggio del Governo, potrebbe spuntarla ad esempio nei confronti della Spagna che pare tra le avversarie più agguerrite in tal senso.