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Codice della strada: quando le multe possono essere a rate

Quali requisiti servono per poter ottenere la dilazione del pagamento per una multa.

Guida con patente sospesa

Prendere una multa per una infrazione del Codice della Strada è senza dubbio una spiacevole esperienza per molti automobilisti. E al dispiacere per essere stati sanzionati, per molti vi sono problemi relativi all’adempimento che ne sussegue, cioè all’obbligo di pagamento. 

Chi non naviga in condizioni economiche agiate sicuramente può avere problemi nel pagamento. E va sottolineato che pagare le multe in ritardo espone il trasgressore a problemi piuttosto seri, tra sanzioni e interessi che possono sfociare in sostenuti aumenti dell’importo da pagare, nonché a sequestri, pignoramenti e fermi amministrativi. 

Ma a determinate condizioni e se il multato ha altrettanto determinati requisiti, esiste l’opzione della dilazione di pagamento. In pratica, specie se la multa supera un determinato importo è possibile chiedere il pagamento rateale, una buona occasione per chi ha particolari difficoltà, per sanare quella che poi diventa a tutti gli effetti una posizione debitoria.

Quando una multa per infrazione al Codice della Strada si può pagare a rate

Un verbale piuttosto elevato di importo e condizioni economiche non in buono stato possono essere alla base della concessione del pagamento rateale di una multa per una infrazione al Codice della Strada. In linea di massima questi sono i principi che possono concedere questa opzione.

Concedere abbiamo detto, perché la rateizzazione non è automatica, cioè non è una possibilità concessa insieme al verbale come accade per alcune tasse come quelle della spazzatura per esempio, dove insieme al bollettino del pagamento in unica soluzione ci sono quelli del pagamento rateale.

In questo caso, cioè se si parla di multe e verbali derivanti da infrazioni delle regole del Codice della Strada, la possibilità di rateizzare la multa è possibile dietro domanda da parte dell’interessato.

Naturalmente occorre detenere specifici e prescritti requisiti. Non tutte le multe infatti possono essere dilazionate dal punto di vista del pagamento e non tutti gli automobilisti possono godere di questa facoltà.

A dire il vero è lo Stesso Codice della Strada a prevedere la possibilità di dilazionare le multe in determinati casi. Infatti l’articolo n° 202 bis del Codice della Strada, consente di ottenere il pagamento di una multa a rate in presenza di specifici requisiti che sono:

  • Importo della sanzione superiore a 200 euro;
  • Le sanzioni superiori a 200 euro devono essere di un solo verbale, anche se riguardante più violazioni;
  • Reddito imponibile ai fini Irpef entro la soglia di 10.268,16 euro incrementata di 1.032,91 euro per ciascun componente oltre il primo.

In buona sostanza, la rateizzazione può essere richiesta e concessa solo a condizione che la richiesta sia relativa ad un solo verbale (si possono fare più richieste di rateizzazione, ma solo per verbali singoli), nel senso che non è possibile richiedere la rateizzazione di diverse multe prese, cumularle e chiederne la dilazione. Questo è una eventualità che può sopraggiungere in seguito, quando i verbali e le multe diventano cartelle esattoriali o ingiunzioni di pagamento.

In altri termini, se un automobilista ha preso in un determinato lasso di tempo, 5 verbali da 50 euro cadauno, non potrà richiederne la rateizzazione nonostante la loro somma sia superiore a 200 euro. Invece la possibilità è concreta nel caso in cui un unico verbale, magari con contestazioni riguardanti due o più infrazioni del Codice della Strada, superi i 200 euro.

Quante rate è possibile ottenere di dilazione?

Ricapitolando, è possibile richiedere il pagamento rateale delle sanzioni pecuniarie per una o più violazioni del Codice della Strada, su un unico verbale per volta ma solo se la cifra supera i 200 euro. Inoltre occorre avere un reddito imponibile ai fini Irpef e quindi nelle dichiarazioni de redditi dell’ultimo anno di imposta previsto, pari a 10.628,16 euro per un single, incrementato di 1.032,91 euro per ogni familiare convivente.

Naturalmente la richiesta della rateizzazione funge da accettazione della multa da parte del soggetto interessato dal momento che la richiesta implica la rinuncia da parte dell’interessato, a qualsiasi azione legale o giudiziaria avverso quel verbale, primo tra tutti il ricorso al Giudice di Pace.

La richiesta di dilazione non è libera o non è lasciata ad una specie di concordato o conciliazione. In altri termini, non si può contrattare il numero delle rate o il loro importo. Non siamo di fronte ad un contrato, ma solo ad una possibilità di aiuto per persone che sono in condizioni economiche non certo agiate e di fronte ad un verbale piuttosto elevato.

Le rate infatti sono pro forma, nel senso che in base a determinate fasce di importo delle multe, vengono concesse un determinato numero di rate. Lo schema previsto è il seguente:

  • 12 Rate fino a 2.000 euro di multa;
  • 24 rate se la multa è sopra 2.000 euro e fino a 5.000 euro;
  • 60 rate per le multe più elevate di 5.000 euro.  

Occorre ricordare anche che la singola rata non può essere inferiore a 100 euro e pertanto, se l’importo da pagare è 1.000 euro per esempio, 12 rate nonostante si rientri nella fascia di competenza, non possono essere concesse. Va ricordato che il pagamento rateale, come è normale che sia, non è gratuito. Infatti sull’importo originario del verbale vengono aggiunti gli interessi al tasso previsto dalla normativa vigente.

Una volta ottenuto il beneficio delle rate, la prima va necessariamente pagata, entro la sua scadenza, perché altrimenti si decade dal beneficio. Stesso discorso se si omettono due delle rate successive alla prima. In pratica, può essere tollerata una sola rata saltata per non entrare nella decadenza del beneficio.

La decadenza significa che al netto degli importi precedentemente pagati, ciò che rimane a seguito delle scadenze non onorate tornerà ad essere da corrispondere in unica soluzione ed in base a ciò che viene previsto dall’articolo n° 206 del Codice della Strada, cioè dell’articolo che riguarda la  “Riscossione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie”.

Come fare per richiedere la rateizzazione di una multa per le infrazioni del Codice della Strada

Nessun automatismo come già detto in precedenza e quindi deve essere il diretto interessato a produrre richiesta. Naturalmente occorrerà allegare alla richiesta oltre che gli estremi del verbale, anche la documentazione che attesti lo stato non proprio agiato dei redditi del richiedente ed eventualmente della famiglia con cui risiede. La domanda di rateizzazione va presentata entro il 30imo giorno successivo alla data di contestazione dell’infrazione o alla data di notificazione della violazione.

Va sottolineato che in materia multe del Codice della Strada vige la regola che se essa è pagata entro 5 giorni dalla contestazione, essa si riduce del 30%. È evidente che chiedere la rateizzazione fa perdere questa opportunità. Questo perché il Comune a cui si richiede la rateizzazione (per esempio, al Comune che ha provveduto per il tramite della sua Polizia Locale ad emettere verbale) ha 90 giorni di tempo per rispondere al richiedente, accettando di concedere le rate o respingendo la richiesta, magari, se mancano i requisiti. Non pervenendo risposta alla richiesta, decorsi naturalmente i prima citati 90 giorni, vale la regola del silenzio rigetto o diniego. Infatti la domanda va considerata respinta se l’Ente a cui si è provveduto ad inviare la domanda, non risponde.

In base all’organismo che emetta la contravvenzione, varia l’Ente a cui va inoltrata la richiesta. Se la multa come dicevamo, l’ha effettuata la Polizia Locale, è il Comune l’Ente a cui inviare la richiesta di rateizzazione. Così come per la Polizia Provinciale occorre rivolgersi alla Provincia in questione, mentre se la multa è stata comminata da ufficiali ed agenti delle Regioni, occorre rivolgersi a queste ultime. Per Polizia di Stato e Carabinieri invece, la rateizzazione va richiesta alla Prefettura competente.

Inoltre va sottolineato che ciascun Ente può avere delle procedure diverse relative a questa richiesta di dilazione del pagamento. Occorre quindi preventivamente chiedere all’Ente preposto quale procedura è necessaria. L’invio della richiesta infatti può essere fatta tramite PEC, raccomandata con ricevuta di ritorno ma ci sono Enti che accettano pure la posta ordinaria.

Per quanto riguarda la modulistica, in rete è diffuso un modello generico da utilizzare per tutte le tipologie di Enti a cui si intende inviare la richiesta. Alla domanda va applicata una marca da bollo di 16 euro.

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