Oggi Alfa Romeo festeggia i suoi primi 111 anni, un traguardo importante che per il marchio ora gestito da un appassionato come Jean-Philippe Imparato assume contorni sempre più interessanti viste le prospettive che si configurano per il prossimo decennio quando il Biscione avrà a disposizione 121 anni di età e di esperienza invidiabili.
Oggi che il listino dell’Alfa Romeo include esclusivamente due modelli, le note Giulia e Stelvio, appare sempre più necessaria la volontà di introdurre nuove vetture che vadano a rimpolpare il parterre di un marchio che sta concretizzando oggi il suo effettivo rilancio. D’altronde la storia di Alfa Romeo ci insegna che il passato è teatro di alti e di bassi, ma è anche destinatario di modelli e vetture diventate ben presto icone indissolubili di un passato che bisogna prendere a prestito per rilanciare un marchio dalla sconfinata tradizione. Lo sa bene Jean-Philippe Imparato che qualche ora dopo aver ricevuto la nomina di CEO dell’Alfa Romeo era già ad Arese, ovvero nel tempio della tradizione del marchio dove ha sede il suo Museo Storico: attingere da lì e la parola d’ordine, un paradigma più volte configurato da Jean-Philippe che certifica l’importanza da destinare (finalmente) al passato glorioso del marchio del Biscione.
La necessità ulteriore risiede ora nella prerogativa imprescindibile di pianificare, ciò perché rappresenta un modus operandi caro a Imparato ma anche perché il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha già fissato per ogni marchio un tempo limite di 10 anni per ridare linfa ad ogni marchio della sconfinata galassia di Stellantis.
Spazio alle ipotesi
Ipotizzare un futuro di modelli destinatari dello Scudetto Alfa Romeo non è facile, ma la recente ufficializzazione di Alejandro Mesonero-Romanos nella carica di Head of Design del Biscione è un ulteriore segnale che al Centro Stile qualcosa si muove nella direzione corretta. Le sensazioni sembrano promettere bene e la gestazione della nuova gamma pare procedere a ritmi serrati nelle segrete stanze del nuovo headquarter del Biscione.
Le ipotesi si diramano dall’unica cosa certa finora a disposizione in casa Alfa Romeo. L’unico modello che oggi si farà con certezza è chiaramente l’Alfa Romeo Tonale, l’ultimo retaggio della vecchia gestione appartenente a FCA attesissimo dal lontano 2019 quando il Concept venne presentato al Salone dell’Auto di Ginevra. Nei giorni scorsi finalmente è stato avvistato un primo prototipo del Tonale, chiaramente camuffato, che ricorda però non il Concept presentato a Ginevra ma il modello che era sfuggito qualche tempo fa della cui veridicità Alfa Romeo aveva smentito ogni ipotesi.
È lecito immaginare che, sebbene il lavoro complessivo sull’aspetto definitivo sia ormai giunto al termine, il Tonale potrà essere il primo modello che riceverà le cure di Alejandro Mesonero-Romanos: il capo del comparto design potrebbe rivedere gli ultimi dettagli prima dell’effettivo approdo sul mercato del SUV. Mesonero-Romanos avrà l’arduo compito di riportare in auge gli stilemi iconici del marchio per intercettare le prerogative di un popolo di alfisti giustamente esigente. L’esperienza di Mesonero-Romanos dovrebbe contribuire a introdurre interessanti potenzialità stilistiche destinate alle nuove Alfa Romeo, ma questo lo vedremo sicuramente più avanti.
Le indiscrezioni crescono
L’interesse attorno ad Alfa Romeo è certificato da un continuo aumento delle indiscrezioni sui modelli e sui passaggi futuri. All’interno di questa cerchia di chi ipotizza le possibilità del roseo futuro del Biscione c’è anche l’autorevole Moniteur Automobile belga. Bisogna infatti precisare che in ogni caso si tratta sempre di indiscrezioni che verranno confermate, o meno, dal prossimo arrivo del primo piano industriale a marchio Stellantis atteso entro fine anno.
Sempre più insistenti sono le voci sull’arrivo di un B-SUV che dovrebbe chiamarsi Palade e non più Brennero come era stato ipotizzato sin dall’inizio. Il B-SUV, che al netto di una possibile conferma produttiva, dovrebbe essere prodotto a Tychy in Polonia, dovrebbe beneficiare anche di una specifica variante esclusivamente elettrica: dovrebbe arrivare nel 2023. Maggiori ambizioni dovrebbero risultare già a partire dal 2024 quando grazie all’introduzione della nuova piattaforma STLA Large potrebbero essere presentate le nuove generazioni di Giulia e Stelvio.
Dalla Giulia potrebbe quindi derivare, sfruttando la medesima piattaforma, la nuova Alfa Romeo GTV nel 2025 con voci che la fissano a portabandiera della completa elettrificazione del Biscione. Una situazione che però pare abbia fatto storcere il naso agli alfisti. Sempre nel 2025 potrebbe essere riproposta un’Alfa Romeo Spider possibilmente denominata Duetto in modo da riportare in auge note e colori di una vettura unica per il Biscione, perfetta per un rilancio su scala globale. Facendo un passo indietro al 2024, non dovrebbero mancare riproposizioni dell’Alfa Romeo MiTo e della nuova generazione dell’apprezzatissima Giulietta con quest’ultima che potrebbe essere una delle quattro elettriche formalizzate in questi giorni da Stellantis per lo stabilimento di Melfi.
Insomma, partendo dalle indiscrezioni c’è il sentore che in Alfa Romeo si stia lavorando sulla gestione di un futuro capace di onorare questi 111 anni di storia da festeggiare oggi con un occhio rivolto verso il domani che verrà.