L’avvio delle celebrazioni relative al 111esimo anno di età di Alfa Romeo, cominciate ieri nella splendida cornice del Museo Storico Alfa Romeo di Arese e che proseguiranno fino a domenica 27 giugno, ha rappresentato il momento giusto per sentire le parole e i contributi di un’entusiasta Jean-Philippe Imparato CEO e anima vera di un’Alfa Romeo capace di inserirsi in una nuova piega.
L’occasione dei festeggiamenti di ieri ha permesso a Jean-Philippe di consegnare personalmente anche le prime Giulia GTA e Giulia GTAm ad alcuni dei fortunatissimi proprietari che si sono accaparrati alcune unità facenti parte della piccola schiera di vetture in edizione limitatissima a 500 unità. Sentire Imparato ammettere “aspettavo questo momento, da sei mesi, anzi da quaranta anni. Sono nato in una Giulia azzurra nel 1966. Per la prima volta nella storia abbiamo l’ecosistema Alfa Romeo. I clienti., i club, ben 200, con 50 negli USA. Abbiamo i giornalisti che ci bastonano, chiedendo le novità. È un grande momento: posso dire che Alfa Romeo è l’Italia, non è siciliana non è piemontese. So bene cosa vuol dire Alfa Romeo: nella mia famiglia di origine ci sono sempre state. Alfa Romeo è il più bel marchio del mondo” fa sicuramente un certo effetto. Jean-Philippe ha compreso di cosa hanno bisogno gli Alfisti, sa come introdursi dritto all’interno del loro cuore e sa quali sono le strade da percorrere per fare bene. E vuole fare un gran bene all’Alfa Romeo. Parla da appassionato, quasi da innamorato di un marchio che ha bisogno di cure e dedizione: non è un sacrilegio ammetterlo, ma Jean-Philippe Imparato è un Alfista vero e sincero.
A braccetto col passato
Jean-Philippe parla in Italiano senza timori, portandosi appresso uno spiccato accento francese che non guasta: “la storia per me è importante. L’Alfa Romeo è importante, essere ad Arese è come essere a Torino perché la cosa importante è essere e rimanere in Italia. L’Alfa Romeo è mondiale è apprezzata e amata ovunque e si svilupperà dappertutto. Oggi la nostra Giulia GTA è un’opera d’arte. La storia, la tecnologia, la passione: oggi consegniamo le GTA ai primi clienti. La GTA non poteva non essere concepita e prodotta in Italia. Gli Alfisti sono in tutto il mondo. Nessun Marchio al mondo ha un nome per i proprietari delle sue macchine”.
Non è un caso che come riporta Motorbox.com un portavoce del Biscione, ad una domanda sul futuro della piattaforma Giorgio di Giulia e Stelvio e sulla eventualità dei detrattori di vedere una futura Giulia come una Peugeot 508 ricarrozzata, abbia risposto: “abbiate fiducia che continuerà a incarnare l’autentico spirito Alfa Romeo”. L’Alfa Romeo vede la luce in fondo al tunnel con consapevolezza. La volontà di dare lustro all’Italia, patria assoluta del Biscione, pare divenga anche dal Tavares pensiero secondo quanto riportato su Quattroruote: “l’italianità dell’Alfa Romeo è fantasticamente importante. Un’auto con questo marchio è fatta principalmente in Italia, sulla base di una scelta che è anche di Tavares e che mi sembra totalmente giustificata. Quando parli di Jeep e di Chrysler il cuore è americano, se si parla di Peugeot si parla di Sochaux, quando si parla di Alfa Romeo, si parla di Italia”, ha infatti ammesso Imparato. “il motto di Carlos è: rispettiamo le nazioni e le culture in cui lavoriamo”, ha proseguito.
Ancora una volta Jean-Philippe Imparato ha confermato le tempistiche d’attesa dell’Alfa Romeo Tonale dimostrando un attaccamento ai programmi già in avanzato stato che non vuole disattendere: “confermo il Tonale il 4 giugno 2022, stiamo procedendo su un programma intenso di elettrificazione. Arrivando il prossimo anno, Alfa Romeo deve farsi trovare pronta. Non esiste un futuro senza elettrificazione, sia si tratti di ibrido sia di elettrico. Audi solo EV dal 2026? È una scelta che va valutata”. E ancora una volta ha rimarcato anche l’importanza di agire dall’Italia per la gestione di un marchio che necessita di vicinanza assoluta: “è vitale l’italianità del Marchio. Le nostre auto saranno principalmente sviluppati e prodotti in Italia. Oggi sono in vacanza, mia moglie a Torino che fa trasloco: l’Alfa si gestisce dall’Italia, avremmo potuto farlo da Parigi ma non sarebbe stato lo stesso. E anche fabbriche, Cassino e Pomigliano, come i fornitori saranno principalmente nazionali”.
L’importanza della Formula 1
Sebbene al momento del suo approdo in Alfa Romeo, il rapporto col motorsport di Imparato veniva posizionato su alte soglie di dubbio oggi sembrano sempre più diffuse le sue affermazioni in riferimento alla volontà di affiancare il Biscione ad ovvie presenze nel motorsport. Oggi però l’unico impegno “ufficiale” in pista di Alfa Romeo è legato alla collaborazione con Sauber in Formula 1: la C41 di Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen, durante l’attuale weekend del Gran Premio di Stiria, adotterà una livrea speciale con il logo celebrativo del 111esimo anniversario del Biscione.
Sull’argomento Jean-Philippe ha ammesso che “Alfa Romeo rimarrà in Formula 1. Il Circus è un laboratorio di efficienza per l’elettrificazione. È un ambiente elettrificato da anni, ma non ne parla nessuno. Mi piace la sfida, rimaniamo anche se è molto costoso: la permanenza va valutata nel quadro del budget di Alfa Romeo, come tutte le spese importanti. Ma c’è un ritorno di immagine e tecnologia”. Al momento però la collaborazione con Sauber dovrebbe terminare con la fine dell’attuale stagione, ma non è detto quindi che possa configurarsi un concreto rinnovo.
Nel frattempo, come abbiamo già visto qui, il piano industriale non tarderà ad arrivare portandosi dietro l’obiettivo di tornare a fare utili: “a fine anno presenteremo il piano industriale per il 2026, ma la mia visione è a dieci anni. Non parlo di numeri, ma di profitti: in Stellantis non esistono Marchi che non facciano profitti”. Quindi ha parlato del recente approdo in Alfa Romeo di Alejandro Mesonero-Romanos: “è l’uomo giusto, mi ha colpito il suo lavoro con Cupra. Non come Marchio sportivo, ma come nuove idee. Comincerà il suo percorso da Arese, ma lui è un matto per Alfa Romeo e quindi va bene. Lavorerà col team storico: le premesse per una iniezione di novità, nel rispetto della storia ci sono tutte”.
Cari Alfisti, bisogna cominciare a prepararsi per un’Alfa Romeo dal futuro che ora appare finalmente concreto e interessante.
Foto: Twitter Jean-Philippe Imparato