Carlos Sainz Jr. si è immerso nella storia del “cavallino rampante”, concedendosi una visita al Museo Ferrari. Il pilota spagnolo, che guida le “rosse” in Formula 1, ha goduto di un tour esclusivo per esplorare e scoprire meglio alcune delle Ferrari più leggendarie di tutti i tempi. Nelle foto pubblicate su Facebook lo si vede accanto a tre opere da sogno di Maranello: la 275 P, la 250 GTO e la Enzo.
Compiamo idealmente insieme a lui il percorso alla scoperta di queste auto straordinarie della casa emiliana, la cui storia è piena di gemme preziose, che hanno fatto sognare milioni di appassionati, in ogni angolo del mondo, a prescindere dalle barriere fisiche, culturali, ambientali, sociali. Ferrari è un mito sempre vivo, che si aggiorna e si adatta ai tempi, senza perdere mai il suo rapporto con la storia e la tradizione del mitico marchio italiano. Noblesse oblige!
Ferrari 275 P: un prototipo vincente
La Ferrari 275 P nacque nel 1964, come evoluzione della 250 P. Grazie all’incremento dell’alesaggio, portato da 73 mm a 77 mm, aveva una cilindrata di 3.2 litri, contro i 3.0 litri dell’antesignana. In tale veste, il motore V12 erogava una potenza massima di 320 cavalli a 7700 giri al minuto. Questa scuderia era chiamata a spingere un peso sceso da 760 a 755 chilogrammi. In totale, la Ferrari 275 P prese forma in sei esemplari, tre dei quali erano della 250 P modificate. Il passo cresceva a 2500 mm.
La 275 P fu un’auto dal palmares luminoso. Nel 1964 guadagnò la doppietta alla 12 Ore di Sebring, dove si celebrò il suo debutto in gara. Al volante dell’esemplare vittorioso si alternarono Parkes e Maglioli. La 1000 Km del Nurburgring vide prevalere l’auto condotta in pista da Scarfiotti e Vaccarella. Alla 24 Ore di Le Mans del 1964, la Ferrari 275 P giunse prima con Jean Guichet e Nino Vaccarella al volante. Quella vittoria fu l’ottava del “cavallino rampante” nella sfida della Sarthe. La vettura aveva il numero 20, lo stesso che identifica l’esemplare esposto al Museo Ferrari. Una bella visione, di taglio agonistico, per Carlos Sainz Jr.
Ferrari 250 GTO: l’icona di Maranello
La Ferrari 250 GTO è la “rossa” più iconica di tutti i tempi, una sorta di mito nel mito. Il numero presente nella sigla illustra la cilindrata unitaria del suo motore V12 da 3 litri, che eroga una potenza massima nell’ordine dei 300 cavalli. Ciascuno di essi concorre al concerto che questo cuore regala al godimento delle orecchie. Il suo progetto coinvolse personaggi del calibro di Giotto Bizzarrini, Mauro Forghieri e Sergio Scaglietti. Rispetto alla 250 SWB venne riposizionato il motore arretrando i suoi supporti, vennero modificati gli attacchi delle sospensioni e la struttura centrale fu rinforzata con traverse metalliche.
Splendido il suo comportamento dinamico, incantevoli le sue linee. I successi sportivi confermarono le doti del modello: furono tre i titoli mondiali conquistati dalla Ferrari 250 GTO tra il 1962 e il 1964. Una vera dominatrice nei campi di battaglia del motorsport. Questa superba creatura manipola a suo piacimento il DNA degli appassionati, che trovano in essa una sirena irresistibile, nata da un processo genetico eseguito nei laboratori del “cavallino rampante”. In essa si coglie in pieno la passione, la competenza e l’amore di chi l’ha concepita. Una bella emozione, di taglio culturale, per Carlos Sainz Jr.
Ferrari Enzo: una hypercar da sogno
La Ferrari Enzo è stata prodotta dal 2002 al 2004 in soli 400 esemplari, che si consegnano allo sguardo con linee da prototipo. Sembra un’auto scappata da Le Mans, ma può essere usata anche in centro città, pur se altri sono gli scenari in cui esprime meglio il suo carattere. Discendente della stirpe di modelli in serie limitata composta da GTO, F40 ed F50, la Ferrari Enzo è spinta da un motore V12 aspirato da 6.0 litri, che eroga una potenza massima di 660 cavalli a 7800 giri al minuto, con una coppia massima di 657 Nm a 5500 giri al minuto. L’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede 3.65 secondi e in meno di 10 secondi i 200 km/h sono già un ricordo. La velocità massima si spinge oltre quota 350 km/h.
L’esteso uso della fibra di carbonio per il telaio e la carrozzeria ha reso possibile il contenimento del peso della vettura, con riflessi positivi sul comportamento dinamico di questa regina delle supercar, che continua a far sognare. A contrastarne la foga provvedono dei potenti freni in composito ceramica-carbonio, molto resistenti al fading. Sublimi le sue musicalità meccaniche, degno corredo di un’auto da mille e una notte, che incanta già a partire dal look, moderno, originale e molto scenografico, pur nel quadro di una grande purezza formale. Una bella tentazione, di impronta emotiva, per Carlos Sainz Jr.
Foto | Profilo Facebook di Musei Ferrari