Le Ferrari V8 a motore aspirato sembrano ormai relegate alla memoria. Il sopraggiungere di norme sempre più restrittive in termini di emissioni ha imposto la necessità di fare ricorso ad altre soluzioni, per abbassare la media delle CO2 di gamma. Così, anche a Maranello hanno dovuto puntare sul turbo e sull’ibrido per aderire alle nuove regole ecologiche, senza scendere tuttavia a compromessi sul fronte del piacere di guida.
Resta la consapevolezza che le modalità di erogazione di un cuore ad alimentazione atmosferica e le sue musicalità meccaniche hanno un fascino particolare ed unico, difficili da imitare. Il fatto che la nuova 296 GTB a 6 cilindri, con il suo suono stridulo e ammaliante, smentisca quanto prima esposto è la classica eccezione alla regola, che esiste sempre, specie in Emilia Romagna, specie dalle parti di Maranello.
La Ferrari è nata e cresciuta coi motori aspirati, fin dalla 125 S del 1947, anche se non sono mancate straordinarie esecuzioni di altro tipo, come la GTO e la F40 degli anni Ottanta. Quel tipo di alimentazione fa parte della sua storia, al cui affermarsi ha concorso in modo importante. Ovvio che l’interesse degli appassionati per le supercar di Maranello più recenti a motore V8 e V12 aspirato sia altissimo, trattandosi di una sorta di patrimonio dell’Unesco, da tutelare gelosamente.
Il diapason, su questo piano, è stato toccato dalle auto col frazionamento maggiore, specie dalla F12berlinetta, dalla 812 Superfast e, soprattutto, dalla 812 Competizione, ma qui il nostro focus è sulle berlinette a 8 cilindri più “fresche” della gamma. Fra quelle aspirate, la regina dell’era moderna è senz’altro la Ferrari 458 Speciale che, per questa sua natura e per il fatto di essere stata prodotta in pochi esemplari, si pone al vertice dell’interesse. Ci sono anche la 430 Scuderia e la 360 Challenge Stradale. Non abbiamo messo la F355, perché ci spingerebbe troppo indietro nel tempo, pur essendo una delle opere più belle ed emozionanti del “cavallino rampante” post anni ’90.
Ferrari 458 Speciale
Questa supercar, prodotta dal 2013, declina in modo pistaiolo lo spirito della 458 Italia, conferendole una forza caratteriale più marcata, che la rende unica e molto appetibile. A fare il resto ci pensa la sua estetica, impeccabile nell’esecuzione. Disponibile anche in versione aperta, è nata per i clienti che amano l’esclusività e il divertimento di guida. Beati loro, che ogni mattina possono decidere di accendere le loro emozioni al ritmo melodico di una “rossa” unica, forte di 605 scalpitanti cavalli.
Il suo temperamento si esprime in una cornice di impagabile fascino e seduzione, che profuma di corse. Basta guardarla da ferma per innamorarsene. L’efficienza aerodinamica (indice E pari a 1,5), il V8 aspirato di grande potenza, il peso a secco di soli 1290 kg, il controllo elettronico dell’angolo di assetto (SSC): sono queste alcune delle caratteristiche che rendono questa vettura davvero speciale.
Si tratta di un capolavoro senza compromessi ed è il frutto dell’innovazione e della ricerca tecnologica estrema applicate ad una creatura già eccezionale come la 458 Italia. Per gli amanti dei numeri diciamo che l’accelerazione 0-100 km/h viene coperta in 3″0, mentre ne occorrono 9″1 per raggiungere i 200, sempre con partenza da fermo. Il miglior tempo sul giro a Fiorano è di 1’23″5.
Questa berlinetta 8 cilindri posteriore-centrale del “cavallino rampante” è stata progettata con l’obiettivo di elevare prestazioni ed emozioni di guida ai massimi livelli, garantendo grande facilità di controllo in ogni situazione. Il risultato è straordinario, sotto tutti i profili. Del resto, la Ferrari è il riferimento del settore, quindi non poteva mancare i suoi obiettivi, anche se molto ambiziosi.
Ancora più appetibile, nell’ottica collezionistica, è la versione spider della Ferrari 458 Speciale, battezzata Speciale A, prodotta in serie limitata di 499 esemplari. Alto, ovviamente, anche il richiamo esercitato dalla già citata 458 Italia, che è una regina di bellezza e di emozioni. In lei l’eccellenza del comportamento dinamico si coniuga alla qualità della sua costruzione e alla classe dei suoi lineamenti. Fra le altre “rosse” recenti in grado di suscitare grande interesse, meritano di essere menzionate la 430 Scuderia e la 360 Challenge Stradale.
Ferrari 430 Scuderia
La Ferrari 430 Scuderia risale al 2007. Al suo sviluppo ha concorso anche Michael Schumacher. Rispetto alla “normale” F430, qui il peso scende di 100 chilogrammi e la potenza cresce di 20 cavalli, passando a quota 510 cavalli, a 8500 giri al minuto. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in 3.6 secondi, mentre per coprire il chilometro con partenza da fermo ci vogliono 20.9 secondi. La velocità massima è di 320 km/h.
Quest’auto sportiva è stata pensata con un occhio di riguardo per la pista, ma regala emozioni stellari anche su strada. La sua foga è messa al guinzaglio, quando serve, dai potenti freni carboceramici, che contribuiscono all’alleggerimento generale della vettura. In totale sono stati prodotti 1200 esemplari del modello in esame, che quindi è anche piuttosto raro. Ancora più rara è la versione scoperta, nata nel 2008 e battezzata Ferrari Scuderia Spider 16M, per celebrare la conquista del sedicesimo Mondiale Costruttori di Formula 1. Solo 499 collezionisti, in cerca di esclusività e divertimento di guida, hanno il privilegio di ospitarne una in garage.
Beati loro, che ogni mattina possono decidere di accendere le loro emozioni al ritmo melodico di questa “rossa”, forte di 510 scalpitanti cavalli. Le prestazioni sono allineate a quelle della coupé da cui deriva, con accelerazione da 0 a 100 in 3″7 e 310 Km/h di velocità di punta. Il suo temperamento viene però goduto a cielo aperto, in una cornice di impagabile fascino e seduzione. Basta guardarla da ferma per innamorarsene.
Ferrari 360 Challenge Stradale
La Ferrari 360 Challenge Stradale è la declinazione più muscolosa della 360 Modena, erede in listino della bellissima F355 e prima “rossa” in listino ad offrire un telaio monoscocca completamente d’alluminio, con sezioni differenziate. Il suo taglio stilistico, lontano dalle linee classiche dei modelli a motore posteriore centrale realizzati fino a quel momento dalla casa di Maranello, ha tracciato un sentiero percorso anche dalle supercar più recenti del marchio.
Grande l’attenzione prestata all’aerodinamica, con un attento studio dei flussi il cui esito ha avuto importanti riflessi sulla silhouette dell’auto, dotata di un fondo piatto ancora più raffinato di quello della progenitrice. La presentazione della Ferrari 360 Challenge Stradale risale al 2003. In totale sono stati prodotti 1.274 esemplari di questo modello. Gli aggiornamenti eseguiti sul pacchetto iniziale hanno conferito alla vettura un’indole più corsaiola rispetto alla 360 Modena, non solo per la potenza cresciuta a 425 cavalli o per il peso ridotto a 1180 chilogrammi.
Qui ci sono, infatti, anche i freni carbo-ceramici, l’assetto ribassato di 15 mm, i cerchi da 19 pollici, i sedili con guscio in carbonio e diverse modifiche sulla carrozzeria, per incrementare la deportanza del modello. Poi c’è il nuovo software del cambio F1, che ha ulteriormente ridotto il tempo dei passaggi di marcia. La velocità massima è di 300 km/h, con accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.1 secondi e da 0 a 1000 metri in 22.0 secondi.