Come sempre, la lobby delle assicurazioni si muove (in modo più che lecito) e fa richieste al Governo di turno, che stavolta è quello di Draghi. Il target è sempre il medesimo, ossia ridurre i costi dei risarcimenti, ritenuti illegittimi o eccessivi. Adesso, dopo l’assemblea dell’Ania (Associazione delle compagnie) che si è appena tenuta, emerge una possibile rivoluzione Rc auto. Con l’ok dell’Ivass, il vigilante (imparziale) sul settore Rca.
Il punto di partenza è che negli ultimi dieci anni il premio medio di una polizza Rc auto è sceso dai 570 euro del 2012 ai 367 di marzo 2021. La riduzione del costo complessivo dei sinistri è stata del 19,9%, a fronte di un decremento dei premi di circa il 6%. Ma la presidente Ania Bianca Farina ha dunque parlato della necessità di “una riforma del ramo” in un’ottica di modifica del bonus-malus Rc auto.
L’Ivass che dice? Secondo il Presidente Luigi Federico Signorini vi sono oramai misure “di dubbia efficacia” nel segmento Rc auto. C’è l’obsolescenza delle attuali regole di funzionamento del sistema bonus malus, non più idonee a fornire una misurazione attendibile del rischio della guida. Urge una completa revisione. Per Signorini serve un confronto con l’industria e con i consumatori, da estendere anche agli aspetti critici della Convenzione per il risarcimento diretto. Per favorire prassi uniformi, eque sul piano assicurativo e rispettose dei diritti degli assicurati Rc auto.
Oggi, infatti, chi causa un incidente subisce un malus, un fortissimo rincaro Rc auto con penalizzazione doppia della classe di merito. Chi non causa incidenti gode di un bonus, che in teoria non dà forti aumenti tariffari. Ma i ragazzi ereditano la classe del padre anziché conquistarla sul campo, distorcendo il sistema. Problema aggravatosi con la Rca familiare, che consente il trasferimento della classe su veicoli di diverso tipo. Così, si vuole riformare la Rca.
Allo stesso modo, le lobby assicuratrici mirano a dare ancora più importanza alla scatola nera: questa giudica lo stile di guida dell’automobilista. Più è prudente, meno cara la polizza. E sulla cara la scatola nera previene e frodi.
Assoutenti non ci sta: occhio alla Rc auto
Tuttavia, Assoutenti non ci sta. Stefano Mannacio, leader del consumerismo, dalla parte degli automobilisti, e responsabile Rca dell’associazione, è durissimo, specie contro l’Ivass. Si tratta di una presa in giro per gli utenti che comporterà benefici unicamente per le compagnie di assicurazioni e determinerà forti incrementi delle tariffe a danno degli assicurati, dice. Sconcerta l’appoggio totale dell’Ivass alle proposte dell’Ania sulla riforma del settore Rc auto, che non tiene conto delle istanze avanzate da anni dalle associazioni dei consumatori.
Quali le soluzioni di Assoutenti?
- La portabilità totale delle polizze, come già avviene in Francia con ottimi risultati. L’eliminazione delle clausole vessatorie che limitano le scelte degli assicurati specie in tema di riparazione degli autoveicoli.
- Il superamento dell’indennizzo diretto che incrementa il rischio di frodi, introducendo al suo posto il principio del chi rompe paga.
- Occorre passare le competenza sulla vigilanza dall’Ivass all’Antitrust, per riequilibrare il rapporto tra compagnie di assicurazioni e utenti.