Aumenta la revisione auto. Dal 1° novembre 2021, spenderanno 79,02 euro rispetto ai 66,88 attuali: lo annuncia su revisioniautoblog.com Diego Brambilla (ispettore addetto alla revisione ministeriale e segretario di FederIspettori). In dettaglio, ecco le future singole voci di spesa: si pagheranno 54,95 euro di tariffa revisioni, 12,09 euro di IVA, 10,2 euro di diritti motorizzazione e 1,78 euro per corrispettivo del servizio di versamento postale. In totale 79,02 euro. Rincaro di 9,95 euro.
Infatti, il 3 agosto 2021 è stato pubblicato nel Registro Ufficiale il decreto 317 che fissa al 1° novembre 2021 la decorrenza dell’aumento della revisione auto. Un parto tremendo: la legge Bilancio 2021 imponeva l’aumento dietro emanazione di un decreto entro un mese dall’entrata in vigore della legge. Altro che mese: siamo arrivati ad agosto 2021.
E il famigerato “buono veicoli sicuri”, del valore di 9,95 euro? Viene destinato a chi, tra il 2021 e il 2023, dovrà sottoporre il proprio veicolo a revisione. Sono 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021-2023 e per un solo veicolo a motore e per una sola volta nel triennio. Insomma, due spiccioli per pochissimi automobilisti. Sono 12 milioni di euro in 3 anni per far digerire questa manovra sulla revisione auto. La cosa fa sorridere per davvero.
Revisione auto più cara: non una stangata
No, 9,95 euro in più non sono una legnata. Il problema è che qui piove sul bagnato: aumentano benzina e gasolio, nel frattempo. Mentre le Rc auto si abbassano di pochissimo rispetto al crollo dei sinistri.
Rammentiamo che la revisione va fatta dopo 4 anni dalla prima immatricolazione. Poi ogni 2 anni. Attenzione a saltarla: chi causa un incidente senza revisione rischia la rivalsa assicurativa. La compagnia risarcisce la vittima, poi si fa dare il rimborso dal proprietario dell’auto non revisionata. Alla larga pertanto dalla bufala della revisione prorogata.
In quanto alle famose regole europee che avrebbero dovuto eliminare le revisioni facili di centri sporchi e malsani, le cose sono cambiate pochissimo in realtà. I controlli sono scarsissimi e inefficaci. Basta un nonnulla per aggirarli. Un bel problema in un’epoca in cui l’Unione europea parla tanto di Green Deal, di auto non inquinanti e non pericolose.