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Stellantis: licenziamenti e ristrutturazione, ora ha mano libera

Non ci sono più vincoli per Stellantis che pur se a condizioni sfavorevoli, elimina un debito a garanzia statale per avere meno libera.

Stellantis

Sembrava una delle poche cose a tutela dei lavoratori degli stabilimenti italiani di Stellantis.

Parliamo di un vincolo che l’allora FCA aveva addosso e che riguardava i livelli di occupazione nelle fabbriche.

Per avere un prestito FCA ottenne a suo tempo una garanzia statale con annessa promessa di non toccare i livelli occupazionali.

Promessa che Stellantis avrebbe dovuto mantenere.

Avrebbe abbiamo detto, perché adesso non ci sono più obblighi da parte di Stellantis.

Una operazione finanziaria del colosso nato dalla fusione tra PSA ed FCA, toglie questo vincolo.

E Stellantis può adesso dare vita al suo progetto di ristrutturazione, eventuali licenziamenti compreso.

Stellantis e il prestito di FCA, un vincolo pesante

Se qualcuno continuava a pensare che Stellantis non avrebbe potuto licenziare per via di una promessa fatta al governo italiano da FCA, era fuori strada.

È vero che Stellantis, o meglio FCA, aveva ottenuto un prestito di 6,3 miliardi di euro più o meno un anno fa.

Un prestito da 6,3 miliardi emesso da Intesa Sanpaolo con una garanzia statale.

Infatti per concedere ad FCA la linea di credito fu necessaria una garanzia dello Ststo che copriva l’80% dell’importo del prestito.

E quando c’è una garanzia statale, inevitabilmente le condizioni del prestito sono più favorevoli.

Unico vincolo a carico di Stellantis, la salvaguardia dei livelli occupazionali, come FCA promise al governo in cambio della sua garanzia.

Stellantis chiude un vecchio prestito e si libera dai vincoli

Adesso però cambia tutto e la promessa può essere disattesa. E l’operazione fatta da Stellantis in questi giorni a confermare tutto questo.

Infatti l’azienda sembra abbia già provveduto a rimborsare il prestito da 6,3 miliardi. Lo ha fatto grazie alla sottoscrizione di nuove linee di credito per oltre 12 miliardi.

Ma si tratta di un finanziamento meno favorevole di quello a garanzia Sace.

Perché allora estinguere in fretta e furia un prestito ottenuto di recente, e per giunta, sostituirlo con un altro che ha condizioni sfavorevoli rispetto al precedente?

Quesito lecito la cui risposta potrebbe essere legata al vincolo che lo Stato volle inserire all’atto della sottoscrizione del primo finanziamento.

Il piano di contenimento dei costi di Stellantis è troppo importante. Lo ha ribadito pure il CEO Carlos Tavares definendo non più sostenibile lo Status Quo in Italia.

Produrre auto elettriche poi, aumenterà i costi di produzione del 40%. Lo ha confermato proprio Carlos Tavares l’altro giorno nel presentare i dati aziendali del primo semestre 2021.

Cosa significa questo? Che se già oggi, coi soli veicoli termici (tranne alcune eccezioni come la Fiat 500 E di Mirafiori), per i vertici aziendali i costi in Italia sono esorbitanti, figuriamoci in futuro.

Il preludio a una fase di austerity, questo è poco ma sicuro e già si iniziano ad avvertire i primi sentori nei vari stabilimenti italiani, ancora oggi con importante ricorso alla cassa integrazione un pò ovunque.

La vocazione all’elettrificazione della produzione è oramai assodato. Lo dimostra il progetto della Gigafactory a Termoli dal 2025, oppure la produzione di 4 nuovi veicoli elettrici dal 2024 a Melfi.

Occorre contenere i costi, dando vita al progetto di ristrutturazione aziendale che gioco forza passa anche dalla riduzione organica del personale.

I primi accenni ci sono già tutti, con i vari incentivi ai licenziamenti che in quasi tutti gli stabilimenti italiani di Stellantis sono stati avviati con accordi su base sindacale.

Il piano di ristrutturazione aziendale di Stellantis va avanti spedito e senza freni adesso

Scelte economiche di Stellantis che pur se difficili da comprendere, dimostrano che la linea che l’azienda ha intrapreso è quella che più preoccupava.

Adesso Stellantis ha di fatto mano libera anche sui licenziamenti.

Il rimborso prima del previsto dei prestiti garantiti da Sace e quindi dallo Stato, liberano Stellantis.

Azienda che adesso si trova con una nuova linea di credito pari a quasi il doppio della precedente, (da 12 miliardi di euro in sostituzione di quella da 6,3 miliardi di euro), sottoscritta presso 29 banche internazionali lo scorso 23 luglio.

Più debiti quindi, con meno condizionalità favorevoli, ma sembra che questo poco importi, perché il principale obbiettivo è la ristrutturazione aziendale. Giochi di alta imprenditorialità che non hanno certo i lavoratori al primo posto come soggetti da tutelare.

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