Il passaggio di proprietà è un adempimento obbligatorio per tutte le compravendite che riguardano veicoli già immatricolati.
Il passaggio di proprietà, soprattutto in Italia, ha costi piuttosto elevati.
Ma sono diverse le vie per poter adempiere al passaggio obbligatorio per legge. C’è anche il fai da te, sicuramente la via principale che i contribuenti hanno per risparmiare.
Ma approfondiamo tutto l’argomento sottolineando ciò che gli interessati dovrebbero conoscere.
Passaggio di proprietà auto, come si fa?
Come anticipato, il passaggio di proprietà è un adempimento obbligatorio nel momento in cui si acquista una auto usata (ma pure un furgone, una moto e così via).
L’adempimento è a carico del contribuente che acquista, sia come costo che come pratica fisica.
Questo, a meno che l’acquisto non venga effettuato in una concessionaria di veicoli usati.
In questo caso se ne occupa il rivenditore di auto. Se invece l’acquisto è autonomo, cioè tra privati, effettuare il passaggio da soli è la soluzione più economica che esiste.
Acquisto auto tra privati e passaggio di proprietà
Quando si acquista una auto tra privati, il primo punto è il contratto di vendita.
Si tratta della sottoscrizione del contratto da parte di chi vende e di chi compera.
Dalla data di sottoscrizione del contratto di compravendita, ci sono 60 giorni per adempiere al passaggio di proprietà.
Entro due mesi dalla data di sottoscrizione del contratto di compravendita occorre quindi provvedere alle annotazioni sul libretto di circolazione.
Occorr infatti riportare i dati del nuovo proprietario sul libretto.
Tutti i vari passaggi dell’adempimento
I 60 giorni di tempo sono fondamentali a prescindere dalla via prescelta per completare il passaggio di proprietà.
Per esempio, è proprio di 60 giorni la validità della ricevuta sostitutiva della carta di circolazione rilasciata dalle agenzie di pratiche auto.
Le agenzie sono effettivamente uno degli strumenti utilizzabili quando si deve effettuare il passaggio di proprietà.
Naturalmente si tratta di attività che lavorano dietro compenso e scegliendo questa via sale il costo di tutta l’operazione.
I documenti per il passaggio di proprietà
Come anticipato prima, la via più economica per effettuare il passaggio di proprietà è quella del fai da te. La documentazione che serve però è notevole. Infatti occorre munirsi di:
- Carta d’identità dell’acquirente;
- Marca da bollo da 14,62 euro;
- Modello Pra di passaggio di proprietà;
- Modello Pra di aggiornamento dei dati riportati sul libretto di circolazione.
Come è evidente, occorre recarsi agli uffici del Pubblico Registro Automobilistico.
La sottoscrizione dei moduli, che vanno compilati direttamente al Pra, devono riportare le firme di entrambe le parti in causa, acquirente e venditore.
Per evitare la contemporanea presenza delle due parti in causa al Pra, l’acquirente può munirsi di una firma autenticata del venditore.
In questo caso l’acquirente può fare tutto da solo.
Una volta completato l’adempimento in un paio di giorni la pratica è espletata.
Passaggio di proprietà, quanto costa?
Il fai da te è la versione più economica dal momento che la procedura di passaggio di proprietà non è esente da costi.
Prima del Pra occorre provvedere a formalizzare l’accordo di vendita. Bisogna andare al Comune del venditore per l’autentica della sua firma con marca da bollo da 16 euro. La firma va apposta sul cosiddetto CDP, cioè il Certificato di Proprietà. E con questo documento che occorre presentarsi al Pubblico Registro Automobilistico o in alternativa, direttamente alla Motorizzazione Civile.
Il costo complessivo varia da veicolo a veicolo in base ai kW. I costi fissi sono:
- 48 euro in bolli;
- 10,20 euro di diritti di motorizzazione;
- 27 euro di emolumenti PRA.
La l’arte variabile invece è l’IPT, cioè la Tassa Provinciale di Trascrizione, variabile da Provincia a Provincia tra i 3,51 euro a kW ed i 4,56 euro a kW.
Inoltre occorre tenere presente che servono le marche da bollo, le competenze e i tributi per circa 74 euro e l’imposta di registro di almeno 150,41.