La Ferrari 512 TR è una supercar degli anni novanta, figlia dell’evoluzione della mitica Testarossa, di cui è lo step successivo. Questa meravigliosa auto sportiva ha conquistato lunghe schiere di ammiratori, in ogni angolo del mondo. Fra i suoi clienti molti personaggi famosi. Tra i vip che hanno messo in garage un esemplare del modello c’è stato anche il cantante e attore francese Johnny Hallyday. L’artista transalpino, considerato uno dei maggiori esponenti del rock nel suo paese, amava le forme e gli impulsi emotivi regalati dalla nota creatura del “cavallino rampante”. Sul web abbiamo rinvenuto una bella foto che lo ritrae in sua compagnia (vedi sotto).
Il debutto in società della Ferrari 512 TR avvenne al Salone dell’Auto di Los Angeles del 1992. Gli ospiti dell’evento statunitense rimasero incantati dal suo magnifico splendore. Pininfarina, per mano del designer Pietro Camardella, seppe compiere un’opera di revisione stilistica molto raffinata. Come abbiamo riferito in un precedente post, intervenire su un capolavoro assoluto come la Testarossa, senza fare danni, era un compito particolarmente difficile. Anche perché, spesso, i restyling peggiorano le auto, specie quando si tratta di supercar. Il compito era da far tremare i polsi, ma Pininfarina seppe svolgerlo al meglio, creando un altro capolavoro.
Ferrari 512 TR: una Testarossa modernizzata
Rispetto all’antesignana, cambiarono poche cose, perché le architetture di base rimasero fondamentalmente le stesse. Ma gli interventi posti in essere, per quanto limitati, seppero conferire un carattere ancora più forte e moderno alla “rossa“, spinta da un 12 cilindri a V di 180 gradi. Il superiore vigore estetico era il riflesso (o se vogliamo la cartina di tornasole) di una tempra caratteriale più incisiva. Ad annunciarla provvedevano i nuovi paraurti, il diverso cofano motore, la verniciatura integrale, la nuova foggia delle pinne di raccordo, i cerchi da 18 pollici, contro quelli da 16 usati sulla Testarossa. Questo regalava una presenza scenica ancora più forte, senza perdere una virgola della purezza stilistica di partenza.
Abbiamo fatto riferimento, in un passaggio precedente, alla superiore tempra caratteriale della Ferrari 512 TR. Il risultato era in buona parte ascrivibile ai ritocchi effettuati effettuati sul motore da 5.0 litri, ora dotato di iniezione elettronica Bosch Motronic M2.7, che rimpiazzava il sistema a iniezione meccanica Bosh K-Jetronic della progenitrice. I tecnici di Maranello lavorarono su diversi elementi, come pistoni, albero motore, condotti di aspirazione e di scarico, per rendere ancora più tonico l’apparato propulsivo, già di altissimo livello sulla Testarossa.
Più energica dell’antesignana
Grazie a questi interventi, la Ferrari 512 TR guadagnò 38 cavalli e spinse la potenza massima a quota 428 cavalli, a 6750 giri al minuto. Fra i suoi punti di forza , la grande elasticità di marcia, in un quadro condito da superbe melodie meccaniche, entrate nel cuore di chi ha avuto la fortuna di gustarle, sia dentro che fuori dalla vettura. Di riferimento, per l’epoca, i dati prestazionali.
La supercar del “cavallino rampante” di cui ci stiamo occupando era in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 4.8 secondi. Per coprire la classica distanza dei 1000 metri, sempre con partenza da fermo, bastavano 22.9 secondi. La velocità massima toccava quota 314 km/h. Un riferimento assoluto per le granturismo di alta gamma. Anche il comportamento dinamico migliorava rispetto alla Testarossa, grazie anche alla superiore robustezza del telaio della sua erede. Qui i clienti potevano giovarsi dell’ABS (optional): un valore aggiunto, in termini di sicurezza attiva in frenata.
Parlare di un gioiello dell’estro creativo italiano è perfettamente appropriato in questo caso. La Ferrari 512 TR è un’opera d’arte, che ancora oggi emoziona in modo esaltante. Impossibile resistere al fascino delle sue seduzioni, destinate a durare nel tempo, come testimonianza di un’epoca romantica, in cui si poteva sognare in modo diverso e più umano. Oggi il mercato sembra orientato verso le auto sportive elettriche, nettamente più veloci, ma al tempo stesso più asettiche e meno comunicative e passionali. Johnny Hallyday è stato fortunato a potersi godere per qualche anno una supercar da sogno come la Ferrari 512 TR.