Zagato è un nome ben noto agli appassionati d’auto. La storica carrozzeria milanese ha siglato lo stile di tanti gioielli a quattro ruote. Diversi i marchi celebri con cui ha collaborato. Fra questi c’è anche Maserati. Oggi facciamo una breve carrellata sulle vetture del “tridente” nate dalla collaborazione con la prestigiosa firma lombarda. Se lo gradite, seguiteci nel nostro viaggio alla loro scoperta.
Maserati A6 1500 Panoramica del 1949
La Maserati A6 1500, nota anche come “Maserita”, prese forma dal 1947 al 1950. Ebbe anche una versione Panoramica, firmata da Zagato, giunta in società nel 1949. In quell’epoca, infatti, era invalsa l’abitudine di far carrozzare i telai da diversi maestri dello stile. La maggior parte degli chassis così trattati ebbe la firma di Pininfarina, ma anche Zagato fece la sua parte, con la Panoramica. Questo modello prese forma con il telaio numero 052, su richiesta di Adolfo Orsi. La parte meccanica, ovviamente, giungeva dalla vettura standard.
Cuore pulsante era un motore da 1.5 litri a 6 cilindri in linea, la cui cilindrata totale è riportata nella sigla del modello. La potenza massima toccava quota 65 cavalli: non tanti, ma bisogna relazionarli a quel periodo storico e alla cubatura dell’auto. La piccola unità propulsiva fece da base per quelle sviluppate per le auto stradali e da corsa del marchio, negli anni immediatamente successivi. All’origine del progetto della Maserati A6 1500, presentata al Salone di Ginevra del 1947, c’era la voglia del management di dar vita a un’auto di buone doti dinamiche, per gentleman-driver.
Maserati A6 G/54 2000 modelli 1955 e 1956
Questo modello prese forma come step evolutivo della prima versione, lanciata nel 1954 dal marchio del “tridente”, in sostituzione della A6G 2000. La spinta faceva capo a un motore a 6 cilindri in linea da 2 litri, in grado di sviluppare una potenza massima di 150 cavalli a 6000 giri al minuto. Zagato firmò una delle quattro versioni in cui il modello era offerto: la coupé da competizione, negli step del 1955 e 1956. In quest’ultimo anno la potenza crebbe a quota 160 cavalli, con riflessi benefici sulla verve prestazionale dell’auto.
Notevole la velocità massima, pari a 210 km/h. Fra i clienti della versione Zagato ci furono diversi piloti privati, che ne fecero un impiego agonistico ad ampio raggio: dalle cronoscalate alle gare in pista, fino alle sfide endurance. Nel motorsport questa vettura guadagnò pure alcune parentesi luminose, che hanno arricchito la storia del modello. La Maserati A6 G/54 di Zagato aveva una scocca in lega leggera e scaricava la sua potenza sulle ruote posteriori, in un quadro dinamico intonato al suo ruolo.
Maserati Biturbo Spider del 1985
La Maserati Biturbo Spider del 1985 declina in chiave scoperta il noto modello prodotto dalla casa del “tridente tra il 1982 e il 1992, su spinta di Alejandro de Tomaso. Il nome narra la presenza di un sistema di sovralimentazione composto da 2 turbocompressori, che aggiungevano un bel po’ di pepe al motore V6. Questa vettura a due porte si basava sul pianale della coupé, accorciato nel passo. La trasformazione in Spider fu curata da Zagato, che mise a frutto il suo estro creativo.
La spinta, inizialmente, faceva capo a un cuore da 2.5 litri, con 192 cavalli di potenza all’attivo. Poi giunse, per il solo mercato italiano, la versione da 2.0 litri, con 180 cavalli. Nel 1987, questo cuore da 1996 centimetri cubi ricevette l’iniezione elettronica Multipoint, che spinse la potenza a quota 187 cavalli, con una superiore fluidità di marcia. Risale al 1988 il restyling della gamma, che non risparmiò la Maserati Biturbo Spider. Molto potente la versione da 2.8 litri ad iniezione, che regalava alla scoperta del “tridente” la bellezza di 250 cavalli, con evidenti benefici sulla tempra prestazionale.
Maserati GS Zagato del 2007
Questa vettura sfilò, come prototipo, al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este del 2007, suscitando un certo interesse. All’origine del progetto l’idea di Karl-Heinz Kalbfell, CEO della casa modenese, di realizzare una serie speciale di coupé Zagato da collezione. Il modello guadagnò il rango di scultura dinamica, per emozionare gli occhi, nel rispetto di una nobile tradizione, cui voleva rendere omaggio. Un’auto celebrativa, quindi, ispirata alla storica A6 G Zagato del 1954.
L’esito degli sforzi? Un “giocattolo” di alto lignaggio, destinato a stupire con le note delle sue seduzioni. Molto curati i dettagli della carrozzeria, interamente plasmata in alluminio. Per animarne le danze fu scelto il motore V8 da 4.2 litri, con 400 cavalli all’attivo, della Maserati GranSport. Facile intuire il tenore prestazionale dell’auto, le cui dinamiche sono accompagnate da un sound mozzafiato, che inebria le corde sensoriali, entrando nel cuore dalla porta principale.