Il mito Ferrari è universale. In tutti gli spazi umani conosciuti le auto del “cavallino rampante” riescono ad appassionare, elargendo vibranti emozioni al cuore. Il fascino delle “rosse“, ovviamente, cattura anche i personaggi famosi. Molti i nomi dei vip presenti nei registri di acquisto della casa di Maranello. Alcuni li abbiamo passati in rassegna nel nostro spazio web negli scorsi mesi.
Oggi abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sulle auto da sogno del marchio appartenute ad alcune donne celebri. La lista sarebbe molto più lunga, ma ci siamo limitati a tre dive, che incarnano tre modi diversi di vivere il rapporto con la Ferrari e i suoi gioielli a quattro ruote. Si spazia da una classica granturismo scoperta ad una supercar altamente prestazionale, fino ad un’auto storica in esemplare unico che farebbe la gioia di ogni collezionista.
Come avrete capito, la nostra scelta si è concentrata sull’assortimento dei modelli, per dare la dimensione di quanto il mito del “cavallino rampante” sia in grado di attecchire nelle sue diverse forme espressive, anche nel cuore del gentil sesso. Se lo gradite, seguiteci nel nostro viaggio alla scoperta di queste celebrità e delle loro magnifiche creature di Maranello.
La Ferrari California di Paris Hilton
Paris Hilton ha una grande passione per le auto sportive di lusso, ma il suo legame con il mondo delle quattro ruote è a più ampio raggio, coinvolgendola pure nel ruolo di ambasciatrice di certi momenti a sfondo motoristico. Nel suo garage sono passate diverse supercar, ma la più nota è probabilmente la Ferrari California. Con questa si è fatta vedere molto spesso in giro negli anni passati. La modella, cantante e attrice statunitense, che è pronipote del fondatore della catena di hotel Hilton, vanta un patrimonio milionario. Per lei l’acquisto di una “rossa” è una spesa poco impegnativa.
La ricca ereditiera riesce sempre a guadagnare le luci dei riflettori. Il suo carattere esuberante la porta al centro della scena in qualsiasi circostanza. Anche nel normale svolgersi della vita quotidiana la bionda statunitense trova il modo per distinguersi. Diverse volte è stata immortalata in occasione delle sue sedute di shopping, al volante della Ferrari California. Questa creatura, attenta al comfort e alla fruibilità, esprime un livello prestazionale degno della gloriosa ascendenza. Anche il piacere di guida è nel solco della tradizione. La vettura, dotata di tetto rigido ripiegabile, risale al 2014. Abbina il comfort alle prestazioni, in un quadro emotivo allineato alla tradizione del “cavallino rampante”.
Per fortuna Paris Hilton l’ha lasciata come mamma Ferrari l’ha fatta, mentre la Bentley Continental rosa, che prima usava abitualmente, era stata sottoposta a profondi stravolgimenti. La granturismo scoperta di Maranello, con carrozzeria coupé-cabriolet, è spinta da un motore V8 da 4.3 litri, che sprigiona una potenza massima di 460 cavalli. Notevoli le prestazioni: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.9 secondi e velocità massima di 310 km/h.
La Ferrari 458 Italia di Kim Kardashian
Anche Kim Kardashian ama le supercar. La celebrity americana – che fa l’attrice, la modella e il personaggio televisivo – è stata immortalata spesso al volante della sua Ferrari 458 Italia di colore bianco. Si tratta dell’ultima granturismo V8 ad alimentazione atmosferica con motore disposto in posizione centrale posteriore. Aspirato che ha chiuso la sua carriera con la Ferrari 458 Speciale, esponente finale della categoria, prima delle 488 ed F8 Tributo, sue discendenti sovralimentate. Un’icona del listino moderno del “cavallino rampante”, cui va il merito di aver tracciato l’identità delle “rosse” attuali, il cui look si collega chiaramente al suo felice gioco dei volumi.
Cuore pulsante della Ferrari 458 Italia è un’unità propulsiva da 4.5 litri, che eroga 570 cavalli di razza, la cui cui corsa è accompagnata da un crescendo rossiniano. Roba da far vibrare la pelle; sensazioni uniche, sconosciute alle hypercar a batteria, pur se potenti come centrali elettriche. Ricordiamo che il debutto in società del modello avvenne nel 2009, al Salone dell’Auto di Francoforte. In quella cornice lasciò tutti a bocca aperta, ma già prima erano bastati i render offerti dalla stampa a creare il massimo coinvolgimento emotivo.
Pininfarina fece un lavoro eccellente, coniugando in modo mirabile i temi dell’eleganza e della sportività, in una tela grafica di sublime purezza espressiva: la stessa che è venuta a mancare alle sue discendenti, pur se meravigliose e di grande impatto. Il quadro prestazionale della Ferrari 458 Italia ha dominato la scena per lungo tempo, facendone il benchmark nel suo segmento di mercato, dove ha piegato la concorrenza. Ancora oggi, la sua accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3.4 secondi e la velocità massima superiore ai 325 km/h sono cifre di primo livello. Impagabile il sound che elargisce.
La Ferrari 375 MM di Ingrid Bergman
Ingrid Bergman era una donna dalla bellezza mozzafiato. Spostata con Roberto Rossellini, ricevette in dono un’auto da Premio Oscar: una Ferrari 375 MM in esemplare unico, che il regista commissionò espressamente per l’amata compagna di vita. Le gestione dell’incarico fu affidata a Pininfarina, nel 1954. Il grande carrozziere torinese si mise al lavoro sull’esemplare con telaio 0456 AM, che vestì con una carrozzeria di travolgente bellezza, destinata a guadagnare la scena nei principali concorsi d’eleganza del pianeta.
Come abbiamo riferito in un precedente post, il risultato non poteva deludere, dati il gusto di Roberto Rossellini e la classe di Ingrid Bergman, vincitrice per ben tre volte del Premio Oscar: nel 1945 e nel 1957 come Miglior Attrice; nel 1975 come Miglior Attrice non protagonista. Pininfarina ancora una volta andò a segno, superando le più rosee aspettative. La Ferrari 375 MM voluta dall’importante regista italiano, noto nel mondo per la sua arte creativa, voleva celebrare la classe di Ingrid Bergaman, con eleganza e temperamento sportivo. Il risultato fu perfetto ed è ricordato nella storia del costume e dell’automobilismo.
La spinta della Ferrari 375 MM faceva capo a un motore V12 in lega di alluminio, da 4.5 litri, in grado di erogare una potenza massima di 340 cavalli a 7000 giri al minuto. Le performance erano fuori dal comune, non solo per gli standard dell’epoca, specie in termini di punta velocistica. Al buon comportamento dinamico concorrevano le sospensioni anteriori indipendenti, con quadrilateri trasversali. Il telaio tubolare in acciaio garantiva adeguati livelli di robustezza strutturale, con riflessi positivi sul piacere di guida.