in

Approvato decreto Infrastrutture, ok targa prova veicoli immatricolati

targa prova

Erano anni che soprattutto gli utenti della targa prova chiedevano soprattutto chiarezza in materia normativa. Si, perché per anni la targa prova è stata accompagnata da contraddizioni, diverse interpretazioni delle normative vigenti e confusione.

Il decreto Infrastrutture, ormai approvato e che entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e decorsi i 90 giorni da questo adempimento, pone fine alla querelle. La targa prova si potrà utilizzare per situazioni determinate, anche sui veicoli già immatricolati. Questa la grande novità che pone fine a tutte le contraddizioni che per anni hanno accompagnato questa targa che molte officine, carrozzerie e concessionarie utilizzano.

Targa prova, cosa cambia con il decreto Infrastrutture?

La targa prova è uno strumento utile e necessario nell’universo delle auto usate. Ed è proprio in quello spaccato del settore commerciale automobilistico che la confusione è stata massiccia. Confusione che in questi anni ha creato non pochi problemi agli addetti e agli utenti. Incertezze che come si legge su “Quattroruote”, ha interessato i legislatori, i Ministeri, i tribunali e le forze dell’ordine.

Da tempo sull’uso corretto delle targhe prova si viveva nell’incertezza più assoluta. Adesso il decreto Infrastrutture, licenziato positivamente dal Consiglio dei Ministri, mette il punto alla questione, fissando le regole definitive in materia, quelle che verranno applicate sempre, e che a dire il vero dovevano essere già utilizzate come il Ministero dei Trasporti prevedeva.

Solo che gli organi accertatori e gli ermellini di diversi tribunali, hanno interpretato, spesso in maniera contraddittoria con le intenzioni del Ministero, le norme.

Adesso nero su bianco viene disposta l’autorizzazione all’utilizzo della targa prova sui veicoli già immatricolati.

Cosa reca la bozza del decreto Infrastrutture sulla targa prova

 “L’autorizzazione alla circolazione di prova può essere utilizzata per la circolazione su strada dei veicoli non immatricolati e di quelli già muniti della carta di circolazione o del certificato di circolazione. Qualora detti veicoli circolino su strada per esigenze connesse a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento”, questo ciò che si legge nella bozza del decreto Infrastrutture di cui il mensile Quattroruote pubblica le parti che interessano la questione.

“Resta fermo l’obbligo di copertura assicurativa da parte del titolare dell’autorizzazione alla circolazione di prova” , questo si legge nella bozza. In pratica, “per i danni cagionati dal veicolo in circolazione di prova, anche se munito della carta di circolazione o del certificato di circolazione, risponde, ove ne ricorrono i presupposti, l’assicuratore dell’autorizzazione alla circolazione di prova”. In altri termini, in caso di danni a terzi sopraggiunti durante la circolazione di un mezzo con la targa prova, ne risponde l’assicurazione della targa prova.

Da quando le nuove regole?

Come già detto prima, il decreto Infrastrutture con tutti i suoi provvedimenti è stato approvato dal CDM. Adesso l’atto come prassi, deve finire in Gazzetta Ufficiale e poi, entro 90 giorni dalla pubblicazione, entrerà in vigore.

“Con questo decreto trova finalmente l’epilogo una questione annosa che ha messo in seria difficoltà migliaia di imprese artigiane”, questo ciò che ha rilasciato come commento la deputata renziana Sara Moretto. Italia Viva Infatti è la forza politica che da tempo chiedeva chiarimenti in materia.

Lo dimostrano le parole della parlamentare del Partito dell’ex Premier Matteo Renzi. “Molte imprese in questi mesi si sono rivolte a me per sollecitare un intervento. E più volte ho posto la questione sui tavoli istituzionali, anche con un ordine del giorno, approvato, che impegnava il governo a chiarire la situazione. Il governo Draghi, ancora una volta, dimostra attenzione ai problemi concreti di chi lavora”, così si è espressa Sara Moretto.

Lascia un commento