La Gigafactory, cioè la fabbrica di batterie per auto elettriche in Italia avrà sede a Termoli, in Molise. Questa ormai è una certezza assoluta. E si tratta della fabbrica che in Molise ma non solo, rappresenta il futuro della stabilità occupazionale nello stabilimento che una volta era di FCA e dove si producono da sempre i motori delle auto.
La notizia che a Termoli Stellantis ha deciso di costruire la sua terza fabbrica di batterie elettriche in Europa, è importante. Termoli poi ha vinto la concorrenza, prima di tutto con la Spagna (altra sede deputata per la terza Gigafactory Stellantis), e poi con Mirafiori e Melfi.
Ma se ne parlerà nel 2025 presumibilmente. Questo infatti il cronoprogramma di Stellantis. Per il momento restano i motori, quelli che si producono sempre di meno dal momento che si parla soprattutto di motori termici. E fermate, stop produttivi e casse integrazioni continueranno nei prossimi mesi. Così come a Melfi, dove dal 2024 si inizieranno a produrre auto elettriche di 4 brand dei Stellantis.
In pratica in Italia il progetto c’è, i programmi sono pronti e a dire il vero anche piuttosto ambiziosi. Ma al momento non si muove ancora foglia, tutto fermo. E per i lavoratori delle fabbriche italiane di Stellantis, le problematiche continuano costantemente e come detto, continueranno per mesi o addirittura anni.
In Germania non è così, come dimostra ciò che accade per il progetto Gigafactory teutonico, a Kaiserslautern.
La Germania sblocca i finanziamenti, l’Italia ferma al palo
In Germania Stellantis ha deciso di costruire la Gigafactory a Kaiserslautern e notizia delle ultime ore è che per la fabbrica, vengono sbloccati i finanziamenti.
Si tratta di 400 milioni di euro di soldi statali destinati proprio al progetto Gigafactory. Il Ministero dell’Economia tedesco con il Land (l’alter ego delle nostre Regioni) Renania Palatinato, hanno dato l’ok al versamento dei soldi. E sono soldi che nell’immediato daranno il via alla costruzione della fabbrica.
Velocità di esecuzione da fare invidia quindi a noi italiani, soprattutto se si pensa che l’argomento è lo stesso tra Kaiserslautern e Termoli. In entrambi i casi si tratta di costruire una fabbrica di batterie per i nuovi veicoli elettrici. In Italia tutto è fermo alla riunione che ha confermato in Termoli la sede della fabbrica. Per il resto niente altro. In Germania subito ai fatti, con l’arrivo del finanziamento pubblico che farà partire i lavori.
Anche la UE centra parecchio sull’operazione Gigafactory di Stellantis
In tutto sono 436,8 milioni di euro i finanziamenti tedeschi, di cui 51 miliardi dallo Stato e il restante dalle loro Regioni (i Land prima citati). Tutto fa capo al progetto Important Projects of Common European Interest, varato da Bruxelles con l’obbiettivo di produrre in tutti i Paesi Membri, accumulatori di energia verso la completa elettrificazione della mobilità.
La UE ha intenzione di prodursi le batterie da sola quanto prima, perché c’è la necessità di non dipendere più da Cina, Corea e Taiwan, che oggi sono i Paesi da cui tutti si riforniscono. Occorre evitare di finire di nuovo nei guai in materia di approvvigionamento. Evidentemente la questione della carenza dei semiconduttori ha insegnato. Infatti anche i microchip, la cui carenza è alla base delle problematiche produttive di cui tanto si parla, provengono da quei tre Paesi asiatici.
L’Italia in ritardo, ma a Bruxelles i soldi li hanno stanziati
Adesso occorre aspettare che anche per Termoli ci si muova. E forse ciò che è accaduto in Germania aiuterà. Infatti i soldi che le istituzioni teutoniche hanno messo nel piatto, provengono da fondi europei a cui anche l’Italia può e deve attingere.
La UE ha approvato a dicembre 2019 3,2 miliardi di euro da destinare ad iniziative che gli Stati Membri hanno in programma. Tra questi pure l’Italia. E 2,9 miliardi aggiuntivi sono stati destinati a giugno scorso alle stesse argomentazioni. Segno che gli accumulatori o iniziative simili sono centrali nel progetto europeo. Sta ai singoli Stati muoversi celermente come evidentemente la Germania ha fatto.
“European Battery Innovation“, questo il piano europeo che interessa ben 42 aziende di stanza in 12 tra gli Stati della UE. La curiosità è che più o meno la metà di queste aziende ha sede in Italia.
La Germania è nettamente avanti, come dimostra anche l’impianto di batterie per veicoli elettrici che alle porte di Berlino, la Tesla ha messo in cantiere. E presto anche la casa costruttrice americana specializzata nell’elettrico, non sono nelle auto, verrà autorizzata.
Francia e Germania avanti rispetto all’Italia
A Termoli come detto in premessa, verrà costruita la terza fabbrica di batterie elettriche del gruppo Stellantis. Una è quella di cui abbiamo parlato, cioè quella tedesca a Kaiserslautern. L’altra è in Francia, nel Nord del Paese transalpino, a Douvrin. Termoli, Kaiserslautern e Douvrin, tutte pare che avranno la medesima capacità produttiva di circa 24 GWh per anno.
Naturalmente, anche se in Germania sono avanti, il processo avverrà per step per poi arrivare a regime nel 2025. In Francia il progetto prevede l’avvio nel 2024, un anno prima di Termoli quindi, che rischia di rimanere indietro dunque, se governo e azienda non si muoveranno per tempo. E soprattutto alla luce del fatto che i soldi della UE, come dimostrato dalla Germania, sono lì che attendono.