Che sia la propria auto, oppure una presa a noleggio poco importa. Andare all’estero in auto, presuppone che alla guida bisogna essere in regola soprattutto con il documento di guida, cioè con la patente.
La validità della patente di guida nello Stato estero in cui ci si reca, è un argomento da prendere con le molle, perché da Paese a Paese può cambiare tutto.
La prima cosa da distinguere è se il Paese estero di approdo sia o meno della Comunità Europea. Ormai la rete e le nuove tecnologie danno una mano anche in queste sfaccettature. Infatti esistono siti di informazione che sarebbe il caso di guardare nel momento in cui si vuole intraprendere un viaggio all’estero a prescindere dalle motivazioni della trasferta. Il sito Internet “Viaggiare Sicuri” per esempio, può tornare utile per verificare in quali Paesi la patente italiana è ritenuta valida.
In alternativa, una chiamata al Consolato del Paese meta del viaggio, presente in Italia, può essere la soluzione ottimale.
Patente italiana all’estero, si può usare o no?
Dal punto di vista della validità all’estero della patente di guida italiana, c’è una regola generale che però va approfondita. Infatti, ad esclusione della Russia, “la patente italiana è valida per guidare in tutti i Paesi dell’Unione Europea e nel resto dei Paesi europei”.
Va sottolineato pure che in molti Paesi extracomunitari e pure extra europei, vale lo stesso, cioè la patente è valida. Serve i alcuni casi munirsi di un apposito documento che deve accompagnare la patente e che all’occorrenza deve essere mostrato alle Forze dell’Ordine del Paese di approdo per esempio.
Si tratta di quello che genericamente viene chiamato permesso internazionale di guida. Ed è il documento che deve essere unito alla patente di guida italiana che naturalmente deve essere in corso di validità e no scaduta.
Patente di guida internazionale, di cosa si tratta?
In una epoca dove sono diventati diffusissimi i trasferimenti tra Stati delle persone, le vecchie convenzioni in materia di patente di guida sono assolutamente utili. Infatti sono oggi in vigore due convenzioni internazionali con altrettanti modelli di patente.
SI chiamano modello Ginevra 1949 e modello Vienna 1968. Queste convenzioni, continuano a tutti gli effetti ad essere valide. Questo perché vengono periodicamente ratificate.
Come detto in precedenza però, esistono anche gli accordi tra singoli Stata. Oltre agli accordi internazionali, il nostro Paese ne ha diversi stipulati con altre Nazioni e per questo che si chiamano accordi bilaterali, nel senso che valgono per gli italiani all’estero e per gli stranieri in Italia.
Il modello Ginevra vale un anno dalla sua emissione, mentre il modello Vienna vale 3 anni. Naturalmente parliamo di modelli che possono essere facilmente ottenuti pure in Italia e prima di intraprendere eventualmente il viaggio.
Basta infatti produrre istanza tramite la modulistica prevista, presso gli Uffici periferici del Dipartimento per i Trasporti Terrestri (DTT). Sul portale ufficiale del Ministero dei Trasporti oltre alla modulistica c’è pure il vademecum che spiega la procedura di richiesta e di rilascio del documento utile all’estero.
Essendo modelli in convenzione, questi hanno valenza nei Paesi che hanno sottoscritto accordi internazionali anche con l’Italia. Difatti nei paesi che non hanno sottoscritto queste Convenzioni internazionali, cambia tutto.
Se la meta è uno di questi Stati, “è necessario un permesso internazionale rilasciato dall’Ufficio Provinciale della Direzione Generale della Motorizzazione Civile del luogo di residenza del richiedente, con tanto di esibizione della patente di guida in corso di validità”.
Altre documentazioni utili all’estero quando si guida
Va ricordato che sempre per i viaggi all’estero, se l’auto utilizzata è di un soggetto diverso dal guidatore, occorre una delega del proprietario, con firma autenticata dalle autorità competenti.
Negli Stati Uniti per esempio, per il prestito di una auto o anche per il noleggio, può essere necessario munirsi del “driving record”. In pratica, un documento che attesta ufficialmente la buona condotta come guidatore di chi è trovato al volante nel momento del controllo.
Non si tratta di un documento che ha particolari procedure di richiesta da adottare. Infatti basta munirsi per esempio del proprio attestato di rischio della propria assicurazione per esempio. Oppure tramite registrazione al Portale dell’Automobilista, sito dove si viene inseriti in una classe di rischio e che è accessibile pure tramite lo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.
Infatti dal Portale dell’Automobilista si può stampare l’estratto conto dove si evincono i punti della patente sottratti e dove sono annotate tutte le infrazioni commesse.
Entrambi questi documenti sono validi per ottemperare alla necessità di presentare il driving record alle autorità statunitensi.
Oltre alla patente, anche assicurazione e documenti doganali
Se si viaggia con l’auto, anche l’assicurazione è obbligatoria. Parliamo naturalmente di RCA che però deve essere con l’aggiunta della carta verde. Si tratta nel dettaglio del certificato di assicurazione internazionale.
Grazie a questo documento si dimostra che la vettura è regolarmente assicurata sula responsabilità civile. Anche in questo caso, la carta verde non è obbligatoria nei Paesi dell’Unione Europea ed in molti altri Paesi extracomunitari in convenzione con l’Italia. Il sito di riferimento per la verifica della validità della nostra assicurazione RCA all’estero è “ucimi.it”.
Si chiama invece “Carnet de Passages en Douane” il documento necessario per l’importazione di veicoli, sia privati che commerciali, in regime di franchigia doganale.
Il documento naturalmente vale per un tempo limitato e viene rilasciato dalla nostra ACI.