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Stellantis: anche la rivoluzione dei concessionari non piace

Oltre alle tante problematiche dei lavoratori degli stabilimenti, su Stellantis arrivano critiche per la scelta di trasformare in agenti i rivenditori.

Stellantis

Da gennaio, da quando tramite fusione di PSA ed FCA, è nata Stellantis, le problematiche per il nuovo gruppo, specie in Italia sono state tantissime.

Inizialmente tutto sembrava dovesse volgere al meglio, perché con la nascita di Stellantis, è stato creato un autentico colosso del settore Automotive. Parliamo pur sempre di quello che di colpo è diventato il quarto produttore mondiale di auto.

Era impossibile pensare che dopo 8 mesi si arrivasse ad una situazione particolarmente critica a tutti i livelli, ad esclusione degli utili aziendali. Infatti sono solo i dividendi per gli azionisti a far sorridere, almeno stando ai dati del primo semestre 2021.

Negli stabilimenti montano sentimenti di paura, preoccupazione, angoscia e delusione. Operai costretti a periodi di cassa integrazione costante, addirittura più di quanto accadeva in FCA. Ipotesi concrete di riduzione del personale, con accordi sulle dimissioni volontarie che si legano a iniziative più o meno ufficializzate di delocalizzazione delle attività di produzione.

In pratica, c’è di tutto nella situazione precaria che si respira oggi negli stabilimenti del colosso dell’Automotive, soprattutto in Italia.

Ma alle problematiche di operai di linea e impiegati degli stabilimenti, si aggiungono anche quelle della rete di distribuzione delle auto. Infatti la rivoluzione dei concessionari lanciata dal CEO Carlos Tavares e soci, non piace a molti.

La rivoluzione dei concessionari Stellantis, ai maggiori dealer non va giù

Quando si parla di rivoluzione dei concessionari per quanto riguarda Stellantis, si parla della scelta dell’azienda di cambiare il meccanismo rendendo agenti quelli che oggi operavano come concessionari. E Federauto, importante associazione di categoria critica la scelta soprattutto alla luce del fatto che oltre il 53% dei top dealer in Italia, boccia questo cambiamento.

E parliamo di top dealer che hanno una fetta imponente del mercato. In base ai dati del DealerSTAT, che è una analisi che viene prodotta annualmente da Quintegia, società trevigiana che opera nell’ambito della produzione dei dati relativi all’ecosistema di business del settore Automotive.

L’analisi statistica della società ha dimostrato che oltre il 50% dei maggiori dealer italiani del settore, non sono d’accordo con il diventare agenti.

Perché non piace il nuovo contratto di agenzia

Per tutta una serie di elementi determinanti per una attività di dealer, il passaggio dall’essere concessionari a diventare agenti, è una cosa sicuramente negativa. Parliamo di elementi determinanti quali il rischio, i margini di utile o gli investimenti.

Come da cronoprogramma imposto da Stellantis, dal 2023 i concessionari diventeranno a tutti gli effetti agenti. Il contratto di agenzia però va a modificare gli elementi prima citati. E li modifica in peggio.

A dire il vero, più che una scelta di Stellantis, questa rivoluzione (che deve diventare ancora ufficiale), nasce dalla necessità di recepire le nuove direttive europee sulle regole relative  alla tutela della concorrenza.

E Stellantis non ha perso tempo annunciando nel prossimo futuro, di annullare tutti i contratti in essere con i concessionari e con le tante officine autorizzate dislocate sul territorio.  Una disdetta di questi contratti a cui farà seguito la stesura di tutta una nuova rete distributiva plurimarca, con contratti di agenzia.

Le reazioni delle associazioni di categoria

Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, qualche giorno fa ha mostrato tutto lo scetticismo che accompagna queste novità. “Il contratto di agenzia svilisce il ruolo di concessionario dei distributori. Federauto non è certo favorevole a questa soluzione, vediamo cosa dirà il regolamento definitivo”, così si è espresso il Presidente dell’Associazione.

Occorre quindi visionare il documento finale, anche se al momento tutto sembra piuttosto negativo. A voler approfondire i dati, pare che i grossi dealer siano i più scettici, soprattutto perché il nuovo contratto di agenzia sembra poco indicato per grandi marchi del settore Automotive, come in Stellantis ce ne sono tanti.

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