Quello tra i grandi campioni dello sport e la Ferrari è stato sempre un rapporto privilegiato. Del resto, l’eccellenza non può che ritrovarsi, in tutte le sue forme. Sarebbe molto lungo l’elenco degli esponenti della categoria che hanno legato il loro nome a quello delle auto a ruote coperte del “cavallino rampante“. Oggi abbiamo ristretto il cerchio, per evidenziare la connessione con le “rosse” di tre protagonisti di peso dell’universo sportivo che, nel corso degli anni, hanno puntato sulle creature emiliane per soddisfare, in forme diverse, una sete di passione molto evidente.
Nel selezionare i nomi, abbiamo cercato di coniugare l’assortimento dei modelli a quello delle discipline in cui questi grandi assi si sono espressi al massimo livello. Altri, forse, avrebbero scelto personaggi e auto differenti, ma crediamo che la nostra tela possa incontrare il gradimento di molti. Se lo gradite, seguiteci nel viaggio alla scoperta di questi grandi campioni e delle loro magnifiche Ferrari. Siete pronti ad accendere il motore? Bene, cominciate a dare gas.
Ferrari F50 di Mike Tyson
Il pugile statunitense, con questa scelta, ha mostrato dei gusti automobilistici molto raffinati, perché si tratta di un modello della migliore tradizione del “cavallino rampante”. Un fiore all’occhiello dell’era moderna del marchio, che seduce con mille seduzioni. Nata dopo la mitica F40, la Ferrari F50 è una supercar in serie speciale che celebra il mezzo secolo di vita della casa di Maranello. La sua dotazione ne fa un punto di riferimento della storia aziendale, perché nessuna vettura ha forse espresso una vicinanza concettuale così forte con i bolidi di Formula 1.
Come le monoposto del tempo, la F50 ha una monoscocca in fibra di carbonio, con gruppo motopropulsore imbullonato e collocato posteriormente che, insieme alla trasmissione, svolge una funzione portante. L’uso dei materiali compositi si estende alla bellissima carrozzeria, firmata Pininfarina, che sfrutta al meglio l’effetto suolo e garantisce la possibilità d’impiego a cielo aperto. Regina dei suoi anni, la F50 continua ad essere primatista nel cuore degli appassionati. Quando qualcuno dei 349 esemplari in cui è stata costruita finiscono sul mercato, l’interesse dei collezionisti è sempre molto alto, perché averla è un grande privilegio.
Mike Tyson ha vissuto splendide esperienze con questa auto sportiva da sogno, dotata di tetto rigido asportabile. L’ex pugile statunitense fu il primo cliente al mondo a ricevere il prezioso modello, la cui azione è accompagnata da un sound da pelle d’oca. A partorire la splendida colonna sonora ci pensa il motore V12 da 4.7 litri, derivato da quello che equipaggiava la 640 F1 portata in pista da Nigel Mansell e Gerhard Berger nella stagione 1989. Questa unità propulsiva eroga 520 cavalli di nobile razza, che spingono con grande vigore. La purezza dinamica della Ferrari F50 è unica, regalando un’esperienza di sublime qualità sensoriale.
Ferrari FXX di Michael Schumacher
La Ferrari FXX è stata, forse, la creatura a ruote coperte più celebre della collezione di Michael Schumacher. L’asso di Kerpen ebbe l’esemplare numero 30, l’ultimo della serie. Sul piano cromatico, la scelta cadde sul nero: un modo per distinguere ancora più facilmente il suo “giocattolo” da pista. Questa straordinaria vettura, che ha poi ceduto il passo di laboratorio tecnologico all’ibrida FXX K, è nata per coinvolgere i clienti più speciali del cavallino rampante” nel ruolo di “Piloti Collaudatori”, integrando i suggerimenti degli alfieri e dei tester della casa di Maranello.
Chi ha acquistato una di queste “Enzo laboratorio” appartiene a un team elitario, seguito nelle esperienze di guida da una squadra di tecnici in “rosso”. L’auto, che deriva dal know-how maturato coi modelli speciali e da competizione, si caratterizza per un livello prestazionale di assoluta eccellenza. Il suo utilizzo è esclusivamente destinato alla pista, nell’ambito dello specifico programma di ricerca e sviluppo concordato e costantemente aggiornato con il ristretto gruppo di owners. Cuore pulsante del modello è un motore aspirato V12 da 6.3 litri di cilindrata, che eroga una potenza massima di oltre 800 cavalli a 8500 giri. Questa scuderia esprime il suo vigore con musicalità degne della migliore tradizione del marchio emiliano.
Impossibile resistere al richiamo ormonale delle note che giungono da una simile meraviglia meccanica. Essendo un’auto laboratorio, la Ferrari FXX è cresciuta nel tempo. La sua versione Evoluzione ha guadagnato ulteriori dosi di energia, portando la cavalleria a quota 860, espressi a 9500 giri al minuto. Anche la downforce è stata portata a un livello più alto, per dinamiche ancora migliori in pista. Le appendici alari, mobili e regolabili in funzione del tracciato, garantiscono sempre l’assetto ottimale. Il tempo di cambiata si è ridotto da 80 a 60 millisecondi.
Ferrari F40 di Diego Armando Maradona
Tutti sanno della passione del Pibe de Oro per la Ferrari. Il grande campione del calcio, scomparso il 25 novembre dello scorso anno, ha avuto diverse auto del “cavallino rampante”, che lo hanno accompagnato soprattutto durante la militanza nel Napoli. Le più famose erano la Testarossa e la F40. A quest’ultima dedichiamo le nostre attenzioni, essendo stata la regina della sua collezione. Non era raro vedere Diego Armando Maradona al volante del “gioiello” emiliano, il cui look guadagna la scena in ogni contesto ambientale. Sembra quasi come una calamita per gli occhi.
Il merito è di Pininfarina, che ha disegnato una supercar dal fascino sublime. La più seducente dell’era moderna ed una delle più affascinanti di sempre. Nessuno, dopo la F40, è riuscito più a fare qualcosa di paragonabile in termini di appeal. Un autentico capolavoro, in termini di bellezza, sportività e forza espressiva. Il carattere dinamico e il vigore motoristico di tale creatura completano degnamente la tela sensoriale, per emozioni da mille e una notte. Quest’auto sportiva del 1987 è in cima ai sogni di ogni appassionato. Impossibile non innamorarsene. Del resto, se tutti la citano come riferimento, un motivo ci deve pur essere.
Se l’Unesco dovesse salvare un modello, per testimoniare ai posteri l’eccellenza dell’arte automobilistica dell’era endotermica, la Ferrari F40 sarebbe tra i più papabili. Giusto parlare di una sorgente da cui sgorgano stimoli sensoriali di sublime fascino. Qui non sono i numeri la componente più importante, anche se al tempo della sua produzione questi erano al vertice. Li citiamo per dovere di cronaca. Il V8 biturbo da 2.9 litri sviluppa 478 cavalli di potenza massima a 7000 giri al minuto, su un peso di appena 1100 chilogrammi. Impressionanti le sue scariche di coppia. Questa scuderia consente una velocità massima di 324 km/h e un’accelerazione da 0 a 1000 metri in 21 secondi netti.