Dopo l’estate di auto a noleggio in Italia, arrivano le multe per infrazioni commesse dai guidatori. Ossia dai clienti che hanno preso in affitto le macchine per qualche giorno: sono le violazioni rilevate da remoto con autovelox e telecamere dei semafori. O per divieto di sosta. Stessa questione per auto a noleggio lungo termine: i Comuni inviano le multe alle compagnie di noleggio, in quanto proprietarie delle flotte. A loro volta queste ultime inviano ai Comuni le generalità di chi aveva preso il veicolo a noleggio (facendo ovviamente pagare la rinotifica al cliente).
Cosa dice la legge? Sta tutto scritto nel Codice della Strada, articolo 196. Il principio generale stabilisce: per le violazioni punibili con la sanzione amministrativa pecuniaria, il proprietario del veicolo è obbligato in solido con l’autore della violazione al pagamento. Ma, nel caso di veicolo preso a noleggio, sono responsabili l’autore della violazione e chi ha sottoscritto il contratto di noleggio, spesso lo stesso soggetto.
Nell’attuale situazione di crisi, dice l’Aniasa (Associazione autonoleggio), i gestori della strada e i Comuni pretendono gli importi direttamente dalle aziende di noleggio. Più facili da identificare e solvibili rispetto soprattutto ai clienti stranieri. Per violazioni commesse dai driver delle loro auto. Una pratica pericolosa che rende meno sicure le nostre strade, deresponsabilizzando gli automobilisti. E che produce gravi danni economici per il settore.
Multe auto a noleggio: a chi recapitarle?
Anche la Direzione della Polizia Stradale è di questo avviso: in caso di violazioni commesse alla guida di veicoli a noleggio, è necessario che ai fini della sicurezza le sanzioni siano comminate all’effettivo trasgressore, colui che aveva la piena disponibilità del veicolo. Si tratta di una norma, in linea con tutte le legislazioni europee, che mira alla piena responsabilizzazione di chi guida. Sebbene l’attuazione della normativa sia ormai consolidata, alcune sentenze hanno di recente fornito una discutibile interpretazione della norma, generando una grave incertezza applicativa, spiega l’Aniasa.
Infatti, durante gli ultimi 18 mesi di emergenza epidemiologica, si è registrato un pericoloso trend da parte di varie amministrazioni che, per motivi legati a una propria inefficienza burocratica, notificano direttamente alle aziende di noleggio (già duramente provate dalla crisi) multe riguardanti gli ultimi 5 anni. Senza richiedere preventivamente di conoscere i dati dell’effettivo trasgressore.
“Il settore, già squassato dalle conseguenze della pandemia, oggi non può attendere che ripartano i lavori di revisione del Codice della Strada”, evidenzia il presidente Aniasa, Massimiliano Archiapatti. Serve che il Governo intervenga per rendere ancora più chiara l’attuale norma e non dare spazio a pericolose interpretazioni. Sancendo la responsabilità unica del driver per le infrazioni al Codice della Strada. In caso contrario, oltre al danno per il settore, i cui veicoli per l’alto utilizzo sono destinatari ogni anno di 2 milioni e mezzo di contravvenzioni, si deresponsabilizza gli automobilisti alla guida delle auto a noleggio, mettendo a rischio la sicurezza sulle nostre strade.