Arrivano buone notizie dalla Scuderia. La Ferrari è riuscita infatti ad anticipare i tempi, portando al debutto già a Sochi l’unità propulsiva 065/6 che inizialmente era stata prevista per la Turchia. Si tratta di un passo avanti importante visto che la Scuderia pone in essere un aggiornamento in grado di portare novità interessanti al sistema ibrido. La PU4 sarà montata sulla SF21 di Charles Leclerc che per l’occasione subirà un arretramento in griglia di partenza piuttosto consistente (dovuto al fatto di aver superato le tre power unit stagionali previste), ma omologherà una power unit fondamentale per il Cavallino Rampante anche in ottica 2022. Il motore 4 viene introdotto sulla monoposto di Leclerc per motivi tecnici legati all’anzianità di alcune componenti ancora in essere sull’unità del monegasco (Charles dispone infatti ancora della batteria della PU2 danneggiata in Ungheria); Carlos Sainz beneficerà della medesima unità a partire da Istanbul.
Si diceva che l’aggiornamento proposto da Ferrari sull’attuale power unit produce indicazioni interessanti anche in ottica 2022. Questo perché a partire proprio dalla stagione prossima, il motore sarà congelato e per forza di cose non dovrà disporre di problematiche insormontabili che pregiudicherebbero l’andamento del team fino al 2025.
Il grande sforzo della Ferrari
Quanto messo in pratica per anticipare i tempi è stato definito da Ferrari come “un grande sforzo è stato fatto, sia dal punto di vista tecnico che logistico”. Il nuovo sistema ibrido a disposizione della PU4 dovrebbe garantire un incremento di potenza di una decina di cavalli grazie alla migliorata efficienza energetica ottenibile. A questa si abbina anche la presenza di elementi miniaturizzati e componenti riviste al ribasso in termini di peso.
La sensazione è che non ci si aspetta grossi incrementi in termini di performance pura, ma si punta più che altro a raccogliere i dati necessari per puntare al 2022 in special modo guardando al comportamento del nuovo ERS. Sarà chiaramente difficile ipotizzare una riduzione del distacco che oggi insiste fra le PU Mercedes e Honda e quella Ferrari. “L’introduzione dell’aggiornamento è mirato soprattutto a fare esperienza in funzione del progetto 2022”, come si legge nella nota della stessa Ferrari la volontà rimane quella di sondare le possibili virtù di un’annata futura piena ancora di incognite.
Nel frattempo il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha ammesso che “il progetto sta progredendo. Questo è il momento in cui normalmente si congelano le geometrie del telaio e l’intero concetto dell’auto, il layout delle sospensioni, il layout del raffreddamento. Quindi diciamo che il concetto è certamente in uno stato molto avanzato. Senza dubbio stiamo lavorando molto sulla power unit; il motore dell’anno prossimo sarà nuovo di zecca nel concetto e nel design”.
“L’obiettivo è quello di cercare di tappare quello svantaggio, di chiuderlo – ha aggiunto Binotto – quindi è per questo motivo che sul motore stiamo lavorando duramente. Siamo in un momento chiave, nel quale non solo è necessario trovare le prestazioni ma anche iniziare ad omologare completamente l’affidabilità del prodotto per la prossima stagione”.