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Alfa Romeo Arna: l’auto ‘sbagliata’ anni ’80 è di scena al Museo F.lli Cozzi

Questo mese, il Museo Fratelli Cozzi ha aperto al pubblico con un evento particolare dedicato ad Alfa Romeo Arna, modello cult che deve la sua fama per essere stata l’auto ‘sbagliata’ del Biscione. L’Arna, lanciata negli anni Ottanta, è una delle Alfa che ha fatto più discutere e che, per molti, non si sarebbe dovuta produrre.

Per organizzare una presentazione ‘degna’ dedicata all’Arna, il 13 maggio scorso è stato invitato il presidente di Alfa Club Milano, Andrea Vecchi, il quale ha abilmente raccontato questo pezzo di storia del Biscione attraverso documenti, video e foto per tenere viva l’attenzione del pubblico, tra cui turisti stranieri.

 

 

Elisabetta Cozza ricorda il lancio di Alfa Romeo Arna

Nel 1983, quando uscì l’Arna, ricordo che mio padre, alfista orgoglioso, era veramente deluso. La pubblicità con quel signore con i baffi che diceva ‘Arna e sei subito Alfista!’… lo odiavo, era stupido e rendeva stupida la ‘mia’ Alfa” racconta la responsabile del Museo Elisabetta Cozzi, figlia di Pietro.

In quell’anno, irrompe sul mercato una berlina di poco inferiore ai 4 metri: non aveva nulla delle linee classiche sviluppate da designer come Bertone, Pininfarina o Centro Stile dell’azienda milanese, ma era pur sempre un’Alfa vera.

Trentacinque anni dopo il lancio di Alfa Romeo Arna, Elisabetta Cozzi rivive un momento comunque storico (e, per questo, straordinario) dedicato proprio a questa auto ‘sbagliata’ che, oggi, il Museo Fratelli Cozzi vuole definire “più che altro… simpatica”.

 

 

Perché Alfa Romeo Arna è ‘sbagliata’?

Alfa Romeo Arna ha rappresentato un insuccesso del Biscione, un errore da cui si impara, come recita il famoso proverbio. Completamente progettata dall’Alfa Romeo (dal telaio alla meccanica) condivideva però con la Nissan Cherry la linea, il cruscotto, le sospensioni posteriori. Per gli alfisti, a dispetto dello slogan che urtò non poco, fu uno scandalo. Uno sbaglio clamoroso di cui si poteva benissimo fare a meno.

Alla fine degli anni ’70, il Biscione, ancora di proprietà di IRI, decise di produrre un’auto in risposta alla concorrenza. Creò, così, una vettura del comparto C per competere con Volkswager Golf, Fiat Ritmo e Lancia Delta. Per evitare i costi elevati di una nuova progettazione, Alfa Romeo preferì utilizzare scocche di auto già in produzione. Stipulò un accordo con NISSAN e nacque Alfa Romeo Nissan Automobili S.p.A. che avviò la produzione dell’Arna con scocca della giapponese Nissan Cherry sposata alla meccanica derivata da Alfasud.

Il design lasciò molto a desiderare. Fu l’errore tipico di chi cede ai compromessi ma l’Alfa necessitava di sostituire l’Alfasud in fretta e mancavano fondi. A dimostrare che fu un insuccesso lo dicono i numeri: circa 50.000 unità prodotte in 5 anni. La produzione di Alfa Romeo Arna fu fermata nel 1987.

 

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