Sergio Marchionne ha risposto a tono all’Antitrust europea, che pochi giorni fa ha aperto un’indagine nei confronti del Gruppo Fiat per presunti aiuti di stato illegali a favore delle autorità del Lussemburgo.
L’amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, non si è mostrato preoccupato davanti la problematica sollevata martedì scorso dall’Antitrust europea, che assieme alle aziende Starbucks ed Apple ha preso di mira Fiat per aiuti di stato illegali verso le autorità del Lussemburgo, non rispettando i principi di concorrenza. La risposta di Marchionne, è infatti stata molto secca e di poche parole: “E’ soltanto una cavolata“, ha detto l’ad del Gruppo in un’intervista.
Leggermente più elaborato il contenuto delle motivazioni riportato in una nota ufficiale diffusa dal Gruppo Fiat, dove l’azienda spiega: “Le operazioni che abbiamo fatto in Lussemburgo, ossia quelle di tax ruling verso la nostra società Fiat Finance and Trade, sono assolutamente legittime e non punibili in alcun modo. Questo caso, tra l’altro, non è significativo sul gruppo per quanto riguarda l’impatto finanziario“.
Tutto sotto controllo, dunque, dal momento che la Fiat sa anche i motivi dell’apertura dell’indagine da parte dell’Antitrust europea: “La pubblicazione di questa decisione non ci sorprende affatto, perché si tratta di un semplice atto formale che non riporta elementi di cui non siamo a conoscenza“, ha concluso l’azienda di Marchionne nella nota ufficiale.
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