Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Revelli (1931) vince il premio The Greatest breakthrough of its time. Si tratta del premio consegnato da Perini Navi alle auto che partecipano alla Mille Miglia e, quest’anno, è stato assegnato a Corrado e Duccio Lopresto da parte della giuria composta da importanti nomi del giornalismo e del design.
Timeless Design si traduce in ‘design senza tempo’ e, per la giuria, la linea di questo modello Alfa Romeo ha tutte le carte in regola per esserlo.
Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Revelli: un design senza tempo
Nell’assegnare il premio Timeless Design alla Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Revelli, per giustificare la scelta dell’auto vincitrice, è stato dichiarato quanto segue: “Sulla base di un design in linea con le auto dell’epoca, il designer Mario Revelli di Beaumont ha ridisegnato la carrozzeria dell’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Revelli modificandone le linee originali e rendendola più performante e aerodinamica“.
In particolare, il Design & Style Director di Perini Navi Franco Romani ha spiegato che “l’Alfa Gran Sport/Revelli rappresenta un esempio di autentico timeless design” per come lo intende Perini Navi. Il design identitario e lo stile di quest’auto rientrano nel dna e nei valori di Perini Navi.
Breve storia dell’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Revelli 1931
L’Alfa Romeo 6C 1750 entrò in produzione nel 1929 e, fino al 1933, dominò le corse dell’epoca. Alla base della linea c’era la 6C 1750 Turismo con motore da 46 CV da cui derivarono la variante Sport con motore bialbero da 55 CV a 2/4 posti e la Super Sport (più potente e leggera) con compressore (85 CV) e senza (64 CV). Venivano realizzate perlopiù in versione spider alleggerita.
Nel 1930, Sport e Super Sport furono sostituite da Gran Turismo e Gran Sport a cui venne tolto il motore non sovralimentato nel modello di punta. Tra le più famose 6C 1750, ricordiamo le versioni Super Sport e Gran Sport carrozzate spider corsa da Zagato e Touring.
Nel 1931, una 6C 1750 Gran Sport danneggiata venne modificata dalla carrozzeria Aprile ad opera del conte Revelli di Beaumont. Il risultato fu fantastico: la vettura modificata si presentava con una linea estremamente aerodinamica, molto simile a quella delle auto Grand Prix.