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Salone di Ginevra 2022 cancellato: dietrofront

Prima, gli organizzatori hanno confermato il Salone di Ginevra 2022; poi, dietrofront: cancellato. Occorre una seria riflessione

Salone di Ginevra 2022 cancellat

Sono passati pochi giorni dal via libera ufficiale al Salone di Ginevra 2022, ed ecco che gli organizzatori hanno deciso di rinviare la kermesse elvetica al 2023. Situazione caotica. A questo punto, quali le motivazioni in via ufficiale? Si tratta di una news di peso: la manifestazione elvetica è la più importante fiera automobilistica d’Europa e una delle principali al mondo. E adesso si aprono inquietanti interrogativi per tutti i Saloni al chiuso.

Siamo al terzo no consecutivo per il Salone di Ginevra. Gli organizzatori hanno annullato l’edizione del 2020 quando la pandemia è esplosa. Ci hanno messo parecchio, ma poi hanno deciso per il rinvio. Invece, nel 2021 l’annullamento era dovuto all’assenza di espositori e grandi Costruttori.

E nel 2022? Ci affidiamo alle parole dell’omonima fondazione ginevrina: “La decisione di annullare il Gims 2022 è stata presa nel miglior interesse sia delle case automobilistiche, sia degli appassionati di automobili. Questioni, direttamente e indirettamente, legate alla pandemia del Covid-19 non hanno lasciato alternative agli organizzatori”.

Tradotto: il Covid è tuttora un pericolo; ci sono restrizioni su viaggi e spostamenti (talvolta un’odissea). Per espositori, visitatori e giornalisti, parecchie grane quindi. Non solo: i Gruppi auto devono fronteggiare la crisi dei chip, più le fortissime pressioni dell’Unione Europea che spinge a tutto spiano per l’auto elettrica. Il che impone investimenti elevati, senza un certo ritorno economico.

All’inizio, su 160 espositori del 2019, ne avrebbero partecipato 60 all’edizione 2022. Poi altre defezioni, per seri problemi da risolvere in fretta.

Salone di Ginevra 2022 cancellato: occorre una seria riflessione

Come si diceva in apertura, bisognerà anche riflettere con molta attenzione su un punto chiave: ma i Saloni al chiuso hanno senso? I Saloni virtuali, in streaming, grazie a Internet, sono comodi per tutti. Con investimenti infinitamente più bassi rispetto alle rassegne consuete. I Gruppi auto hanno il termometro dei gradimenti e delle preferenze da parte dei consumatori: può darsi che i potenziali clienti e gli appassionati preferiscano osservare con calma, in ogni dettaglio, tramite foto, video e descrizione, i modelli. 

Il secondo passo è recarsi in concessionaria per annusare la macchina, toccarla, provare gli interni e magari fare un test drive. Già prima della pandemia, i Saloni tradizionali erano in crisi. Il Covid potrebbe aver dato la spallata decisiva al vecchio.

Il Salone di Ginevra potrebbe evolversi: divenire telematico, digitale, ultramoderno. Tutto organizzato per bene, con calma, senza dietrofront. Idem gli altri Saloni: all’insegna dell’efficienza e del risparmio. Oltre che della tutela della salute, in questi anni delicatissimi.

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