Scommessa sulle auto elettriche: a fare “all in” sul tavolo è l’Unione Europea, che tende a trascinare l’Italia e molti altri Paesi UE. Non tutti, a dire il vero: la Repubblica Ceca, per esempio, si oppone strenuamente a questa visione che reputa illogica e irrealistica. Se n’è parlato a Fuels Mobility: il primo appuntamento fieristico e convegnistico italiano dedicato alle stazioni di servizio e alla loro trasformazione in risposta ai diversi vettori energetici.
Dal convegno di apertura di Fuels Mobility, i rappresentanti della filiera del petrolio e del gas hanno lanciato un allarme, come riporta Staffetta Quotidiana: se l’Europa deciderà di puntare solo sulle auto elettriche, la filiera dei carburanti liquidi e gassosi non potrà partecipare alla transizione. C’è la critica all’UE, che calcola le emissioni solo allo scarico e non sul ciclo di vita: produrre e smaltire le batterie.
Seconda frecciata all’UE: sarà difficile mantenere in efficienza la filiera dei carburanti senza una prospettiva di sviluppo. Non solo dunque non si avranno dopodomani i carburanti sostenibili: si rischia anche, domani, di non avere i carburanti fossili di cui si avrà ancora bisogno. O di averli a condizioni economiche proibitive.
La filiera fa l’esempio del gas. Schizzato alle stelle: per esempio, il metano a 1,6 euro il kg, con punte di 2 euro in certe zone d’Italia. C’è un pericolo: significa spingere il mercato a esporsi ai capricci del mercato globalizzato.
Inoltre, la filiera attacca il responsabile europeo del Green Deal, Frans Timmermans. Che ha citato al Consiglio dei ministri dell’Ambiente UE il tema dei “sussidi alle fonti fossili”: li ha indicati quasi come un tesoro cui attingere per finanziare la transizione. In realtà, su oltre 6.000 miliardi di “sussidi”, meno di un decimo sono sussidi espliciti (cioè soldi veri).
Solo auto elettriche: come evitare lo shock petrolifero
Per prevenire, per quanto possibile, che ci siano shock anche nel settore petrolifero, la filiera chiede di essere messa in condizione di partecipare alla transizione. A partire dalla produzione. Idem la raffinazione, alle prese con margini negativi: il Piano di ripresa (presentato dal Governo a Bruxelles) ha completamente ignorato la necessità della riconversione ecologica del settore.
Ma l’avvento dell’auto elettrica ha ripercussioni anche sulla rete di distribuzione: servono regole stabili. Con una chiara prospettiva per la decarbonizzazione dei motori a combustione: infatti, l’elettrificazione passerà per lo più su altri canali, chiosa la filiera.