Dopo aver progettato la versione coupé, Pininfarina decise di lavorare sulla Ferrari 250 GT Cabriolet per la produzione in serie. Venne presentato ufficialmente in occasione del Salone di Parigi del 1958 con un design simile alla vettura dell’anno precedente, inclusa la rimozione delle prese d’aria laterali. Complessivamente, la casa automobilistica di Maranello produsse soli 200 esemplari.
L’ultimo episodio di Jay Leno’s Garage pubblicato su YouTube mostra un bellissimo esemplare della 250 GT Cabriolet Serie II del 1960 che è stato recentemente restaurato da Black Horse Motors di Los Angeles. Il proprietario Carl Steuer ha deciso di portarla nel garage di Jay Leno per mostrarla a tutti.
Ferrari 250 GT Cabriolet: un esemplare Serie II del 1960 protagonista nell’ultima puntata di Jay Leno’s Garage
Il cavallino rampante era noto all’epoca per le sue auto sportive con motore V12 disposto anteriormente a differenza di oggi che è conosciuto principalmente per le supercar a motore centrale.
Come detto poco fa, della Ferrari 250 GT Cabriolet furono costruite appena 200 unità, seppur diverse altre varianti portassero il badge 250 e il motore Colombo V12 realizzato in alluminio. Proprio come oggi, anche le Ferrari degli anni ‘60 erano destinate a persone benestanti. Infatti, Jay Leno afferma che questa vettura costava quanto la casa dei suoi genitori quando era nuova.
Il presentatore statunitense afferma, però, che la 250 GT Cabriolet non era esente da difetti e ciò viene testimoniato da Lamborghini e Monteverdi che sono state entrambe fondate da clienti Ferrari insoddisfatti.
Il proprietario di questa vettura spiega che il processo di restauro è stato molto difficile. Era stata acquistata dalla vedova del precedente proprietario che aveva tentato invano di restaurarla e si presentava in condizioni davvero pessime.
Steuer spiega che il team di Black Horse Motors ha dovuto rimuovere una grande quantità di ruggine nel corso dei tre anni richiesti per il restauro completo. Anche lo stesso Colombo V12 da 3 litri (240 CV di potenza a 7000 g/min) ha richiesto un importante lavoro per tornare a splendere.
Prima del restauro, la Ferrari 250 GT Cabriolet mostrava circa 87.000 miglia (140.000 km) sul contachilometri. Si tratta senza dubbio di un chilometraggio piuttosto alto per una vettura del genere. Con l’adeguata manutenzione, però, Steuer afferma che la vettura riesce a spingersi oltre.
Sempre secondo il proprietario, oggi sono rimaste in giro solo circa la metà degli esemplari originali prodotti. Per scoprire maggiori informazioni sulla vettura vi basta cliccare sul tasto Play dell’anteprima del video presente dopo la galleria fotografica.