I dati Acea (Associazione Costruttori) sono chiari: auto elettrica boom in UE tra luglio e settembre 2021. Perché su 10 vendute, una è BEV al 100%. Ma i numeri sarebbero ancora più alti se tutte le nazioni remassero nella stessa direzione.
Per esempio, in Italia, gli incentivi auto elettriche sono a singhiozzo. E mancano le colonnine di ricarica pubblica. Mentre bisogna anche fare la massima attenzione al prezzo della corrente elettrica: la macchina a batteria va vista come davvero conveniente sul lungo termine; se no, fare il forte investimento iniziale non ha senso.
C’è poi un secondo numero: nel terzo trimestre dell’anno, per la prima volta le ibride non ricaricabili hanno superato le diesel come quota di mercato di auto nuove vendute nel Vecchio Continente. Attenzione a non fare confusione: ibride non alla spina.
Tra luglio e settembre 2021 ,le immatricolazioni delle ibride sono salite del 25,9% a 588.429 unità: la fetta di mercato in miglioramento dal 13,51% del corrispondente periodo del 2020 al 21,99%. Invece, le macchine a gasolio hanno visto le registrazioni scendere di ben il 52,8% a 414.179 unità: quota di mercato dal 25,37% al 15,48%.
Auto elettrica e ibrida plug-in: che impennata
A beneficio anche delle auto elettriche e delle ibride plug-in. Tutto ha avuto inizio col Dieselgate del settembre 2015. Da lì, facile la previsione di un declino inarrestabile. Grosso modo, il 20% del mercato del nuovo vede motorizzazioni con la spina: metà elettriche e metà ibride plug-in.
Mettendoci dentro anche le ibride non ricaricabili, il 40% della domanda è elettrificato. Anche se la JATO Dynamics considera il vero elettrificato solo elettriche e ibride plug-in, escludendo le altre ibride. Chissà, visto l’uso a benzina delle ibride plug-in, un giorno magari solo le elettriche al 100% saranno degne di essere chiamate elettrificate.
Molto giù a 1.059.218 veicoli i benzina, il 36,9% in meno nel giro di un anno, così che la fetta di mercato crolla dal 48,55% al 39,59%. Idem nei primi nove mesi dell’anno: -12,7% a 3.810.070 unità e scendono da metà torta al 40%. Sempre nel cumulato annuo, le diesel passano da 2.304.955 immatricolazioni a 1.693.197 (-26,5%). Precipitano dal 26,9% al 18,51%.