Si veda ClubAlfa di metà ottobre sul miliardo di euro annuo di incentivi auto elettriche: ora il viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin ha confermato le indiscrezioni. Diceva qualche giorno fa Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor: con riferimento alle auto elettriche, particolarmente interessante per l’Italia è la proposta lanciata nei giorni scorsi dal viceministro Pichetto Fratin. Per rendere strutturali gli ecobonus per l’acquisto di vetture elettriche o a basso impatto con uno stanziamento annuo di un miliardo. Fino al 2024.
Questa proposta va nella direzione giusta. In quanto supera gli incentivi stop and go. E può dare un forte contributo al contenimento delle emissioni nocive. Creando un quadro di certezze per la transizione verde. Che in prospettiva potrebbe prendere il posto del quadro di buone intenzioni.
Il Governo Draghi riflette sul da farsi, visto che l’elettrico resta fenomeno di nicchia. Si potrebbe inserire nella prossima legge Bilancio un provvedimento strutturale. Così da rifinanziare in modo serio gli incentivi alla rottamazione. Alla stregua di quanto fanno altri Paesi UE.
Incentivi auto elettriche, ma anche colonnine
Secondo il viceministro, ci sarà spazio per un settore importante, che vale il 20% del Prodotto interno lordo. E che rappresenta 1,2 milioni di occupati tra produzione e filiera. Per l’ambiente, per la sicurezza stradale, per l’economia, per il Paese. L’auto come pilastro della nazione, visti anche gli incassi dell’erario.
Si ipotizza un ammontare di miliardo di euro l’anno per i prossimi tre anni, 2022, 2023 e 2024. Basta ai bonus contagocce.
Ma poi attenzione alle colonnine di ricarica. Per Motus-E, gestendo bene i fondi del PNRR (Pian di rilancio), è possibile installare 21.400 punti di ricarica. Risparmiando fino a 250 milioni di euro. E arrivando, al 2030, a contare 108.000 punti di ricarica pubblica in Italia.
Il PNRR, oggi, mette sul piatto fino a 750 milioni di euro per l’installazione di 21.400 punti di ricarica accessibili al pubblico Fast e Super-Fast, entro il 2026. Secondo lo studio, però, è fattibile la realizzazione di un mix bilanciato di 21.400 installazioni, con potenze tra i 50 kW e i 350 kW.