Se guardiamo al passato, il rapporto tra Stati Uniti e Formula 1 non è stato mai così semplice. Oggi però le cose sembrano andare diversamente, tanto che negli ultimi tempi si è assistito ad una vera e propria ripresa dei rapporti che pare andare verso direzioni che potrebbero rivelarsi piuttosto interessanti.
Quanto detto si è potuto costatare durante il recente Gran Premio degli Stati Uniti vissuto ad Austin lo scorso fine settimana. In quell’occasione il tracciato texano ha ospitato una quantità di tifosi non semplice da raggiungere durante un weekend di Formula 1 negli USA: sugli spalti c’erano circa 400mila spettatori, che hanno caratterizzato il fine settimana dal venerdì alla domenica.
Volendo essere precisi, Ross Brawn che gestisce le attività nel motorsport di Liberty Media ha ammesso che durante l’intero weekend si sono contati 380mila spettatori. “È stato un weekend strepitoso, con un tutto esaurito di pubblico in ogni giornata, un meteo fantastico, una grande atmosfera e grandi impressioni sul posto. Adesso, stiamo registrando un fortissimo coinvolgimento dei tifosi americani. Per molti anni la Formula 1 è stato un passatempo di culto in America, adesso però assistiamo a un autentico aumento del coinvolgimento. I tifosi conoscono i piloti, i personaggi, conoscono le sfumature della Formula 1”, ha ammesso lo stesso Ross Brawn.
Successo anche in TV per la Formula 1 e prospettiva Las Vegas
Alle ottime cifre registratesi ad Austin si aggiunge l’interessante successo anche per quanto riguarda le reti televisive che hanno trasmesso la Formula 1. Secondo quanto raccolto da ABC Network, il rating è stato pari allo 0,72 ovvero con circa 1.225.000 di telespettatori incollati davanti allo schermo durante il Gran Premio di Formula 1. Una ripresa clamorosa se si guarda agli 861mila spettatori registrati durante lo stesso evento nel 2019 con un rating che allora era fermo a 0,57.
Si può ammettere che un peso forte nell’introduzione della Formula 1 negli Stati Uniti lo ha avuto sicuramente Netflix. La serie Drive to Survive ha avuto infatti il merito di aver formalizzato una seria crescita dell’apprezzamento nei confronti del Circus in quest’area del pianeta. Il canale ESPN, del piccolo schermo, permette già agli statunitensi di assistere in diretta ai weekend di gara con uno share particolarmente interessante che si aggira sempre attorno al milione di presenze.
Bisogna però comprendere se l’appassionato medio statunitense, abituato a certi canoni di spettacolarità provenienti dalle gare Nascar e IndyCar riuscirà ad “abituarsi” alle prerogative di un Mondiale che spesso ha avuto proprio in tale settore più di qualche problema. Ma i regolamenti previsti per il 2022 dovrebbero perlomeno provare a sopperire a questa mancanza.
Sempre il 2022 sarà l’anno che vedrà due appuntamenti iridati in calendario. Oltre ad Austin approderà in calendario anche Miami, ma potrebbe non finire qui. Liberty Media sta infatti lavorando ad ampliare la presenza della Formula 1 negli States con un appuntamento da disputarsi a Las Vegas già in trattativa per il 2023. “Quanto al futuro oltre il 2022, ci saranno presto delle altre belle notizie, non voglio rovinarle anticipandole adesso”, aveva ammesso di recente Stefano Domenicali.
Da tempo infatti si prospetta la possibilità che la città di Las Vegas possa divenire scenario utile ad allargare la platea di possibilità offerte dagli Stati Uniti guardando alla Formula 1. In un Circus sempre più orientato all’aspetto legato all’intrattenimento, un appuntamento nella città dei casinò e del gioco d’azzardo potrebbe garantire un ritorno di immagine impressionante. Proprio di Las Vegas si sarebbe dovuto discutere già ad Austin, ma fino ad ora non è ancora trapelato nulla. In ogni caso la Formula 1 rimane ancora alle spalle di Nascar e IndyCar in tema di popolarità negli Stati Uniti, un terzo gradino del podio che introduce comunque considerazioni da non sottovalutare.