Nella ricca collezione di auto sportive di Eric Clapton c’è stata anche una Ferrari 575M Maranello, poi finita nelle mani di Chris Evans e di un altro acquirente. Non è una della supercar più note del noto chitarrista e cantautore britannico, ma molti la conoscono.
Certo, il fascino di questo modello non è paragonabile a quello delle Enzo, F40, 512 BB, 250 GT Lusso e Dino 206 GT che “Slowhand” (Mano lenta) si è concesso nel corso degli anni. La 575M Maranello non teme però il confronto con la 612 Scaglietti e la 599 GTB Fiorano F1 dell’artista d’oltremanica, nel cui garage c’è pure la SP12 EC, una one-off espressamente realizzata per lui, che rende omaggio alle linee della sua 512 BB.
Pare che della raccolta di Eric Clapton abbiano trovato spazio anche la F50, la Testarossa ed altre supercar dello stesso marchio. Una cosa è certa: diversi “cavallini rampanti” sono intestati a lui. Una prova tangibile della forte passione del noto divo inglese per le opere della casa di Maranello. Il chitarrista di Ripley, per la Ferrari 575M Maranello, scelse la tinta gialla.
Ferrari 575M Maranello: 515 cavalli di razza
Questa gran turismo – presentata nel 2002 dalla casa del “cavallino rampante” – nacque come evoluzione della 550 Maranello, rispetto alla quale perdeva un po’ di purezza stilistica, guadagnando però tempra caratteriale. Il motore crebbe di cilindrata, passando da 5.50 litri a 5.75 litri. Nella nuova veste, il V12 erogava 515 cavalli di potenza massima a 7250 giri al minuto, contro i 485 cavalli a 7000 giri al minuto dell’auto di partenza. Anche la coppia era più alta, con 589 Nm a 5250 giri al minuto.
La velocità massima si spingeva nel territorio dei 325 km/h: cifra che ancora oggi fa impressione. Notevole l’accelerazione, con soli 4.2 secondi richiesti per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo. Dicevamo che la Ferrari 575M Maranello giunse sul mercato come step evolutivo della 550 Maranello, in un filone produttivo sbocciato per rimpiazzare la Testarossa al vertice del listino commerciale della casa emiliana.
Il ritorno alla vecchia tradizione
Rispetto alla Testarossa, le nuove vetture segnavano il ritorno al motore disposto anteriormente, quindi con i buoi davanti al carro. Il look evocava quello della 365 GTB/4 Daytona. Anche se Pininfarina svolse un lavoro egregio sia per la 550 Maranello che per la 575M Maranello (soprattutto per la prima a dire il vero), la personalità esuberante della Testarossa si è fissata di più nel cuore degli appassionati.
Neppure le successive 599 GTB, F12 e 812 Superfast sono riuscite nell’impresa di superarne il fascino. Del resto, non è facile raggiungere le vette di un modello iconico, che ha segnato un’epoca. Netti, però, i progressi compiuti sul fronte della versatilità, delle prestazioni e del comfort, in un quadro di grande piacere di guida e di raffinate sonorità meccaniche.
Auto raffinata, veloce e adatta all’uso quotidiano
Sulla Ferrari 575M Maranello c’è una perfetta distribuzione dei pesi, resa possibile dallo schema transaxle, con motore anteriore e cambio in blocco col differenziale sull’asse posteriore. La trazione è ovviamente posteriore, per il massimo divertimento di guida. A fare il resto provvede la bontà del telaio, che garantisce un’adeguata precisione di guida. Immagino che Eric Clapton si sia molto divertito con questa vettura, magari usata per uscite più rilassanti rispetto a quelle che si concedeva con la mitica Ferrari F40, giusto per citare uno dei suoi purosangue di razza.
Diciamo che forse la sua 575M Maranello era l’auto ideale per le uscite del lunedì, visto lo spessore delle altre opere d’arte a quattro ruote presenti nella raccolta del chitarrista britannico. Auto che guadagnavano il primato nei fine settimana. Tutti sappiamo infatti che il week end, per gli appassionati di supercar, è di solito il momento migliore per gustare i cavalli di razza più nobile custoditi in garage. Per chi ha la fortuna di averli. Eric Clapton è fra questi. Beato lui.
Foto | BBC